Cesena, prima bolletta “pazza” per la luce e poi non gli allacciano subito il contatore

Prima si è visto recapitare una bolletta dell’energia elettrica da 1.347 euro, cinque volte di più di quella abituale. Poi, dopo avere appurato che c’era stato un errore, gli è piovuta addosso un’altra brutta sorpresa, che ha creato ancora più disagi. Nella sua abitazione a San Carlo sono venuti a sostituire i contatori della corrente e al momento di attivarli il suo non dava alcun segno di vita. È accaduto la settimana scorsa, il problema è durato una giornata intera ed era collegato al primo guaio. Infatti, non avendo ovviamente pagato la bolletta “pazza”, Giovanni Babbi risultava moroso, perché non era stata data ovviamente comunicazione che il pagamento era rimasto “in sospeso” per una valida ragione, dopo che aveva fatto la contestazione al servizio clienti, facendo notare che doveva esserci stata una svista. In effetti, il suo sospetto che l’importo della bolletta fosse stato gonfiato da una stima dei consumi sbagliata si era rivelato fondato. Gli era stato quindi comunicato che sarebbe stato fatto il riconteggio e gli sarebbe stata inviata un’altra fattura, cosa che è avvenuta. Ma a quella doccia fredda ne è seguita un’altra.
Il cittadino, che è noto in città sia per la sua attività di fabbro, sia per i suoi trascorsi politici, che lo hanno portato anche a sedere in consiglio comunale, sia per l’impegno civico e sociale a favore della propria comunità, è comprensibilmente arrabbiato per il doppio disservizio. Racconta che tutto è iniziato quando gli è stata recapitata una fattura di Hera, in scadenza lo scorso 30 aprile, con una somma da pagare che era palesemente anomala: 1.347 euro. «Di solito a casa paghiamo in media 300 euro, ma quella cifra era addirittura più alta di quella che sborsiamo in azienda». Alla fine, dopo avere ricevuto il 22 maggio un sollecito di pagamento con scadenza fissata all’11 giugno, si è chiarito che c’era qualcosa che non andava. Ma poi la sostituzione del contatore da parte di Enel ha messo in moto un secondo inconveniente, connesso all’iniziale errore di Hera. Con disagi ben immaginabili, per esempio il fatto che, visto il caldo opprimente, Babbi si è dovuto affrettare a «spostare in un’altra casa diversi cibi che aveva in frigo e nel congelatore, per evitare che si avariassero». L’amarezza è amplificata dal fatto che - sottolinea - «né a casa, né in azienda ho mai avuto situazioni di morosità e prima di lasciare una persona senza elettricità sarebbe doveroso avvisare l’interessato e fare un controllo in più, e nel mio caso si sarebbe capito che non c’era alcuna insolvenza e non sarei rimasto senza energia per ventiquattr’ore». E adesso - conclude - «speravo che non mi facessero pagare anche l’intervento dei tecnici per il riallaccio del contatore dopo che il giorno prima non si era armato per quel disguido».
Il proverbio dice che non c’è due senza tre e così è stato con la ciliegina sulla torta. Infatti in una nuova bolletta di 109,67 euro, il cliente si è visto addebitare 23 euro per la “sospensione per morosità”, 13,59 euro per “diritto fisso distributore, più Iva, per un “totale altri servizi” di 40,25 euro.