Cesena, presunto stupro in caserma: chiesta la condanna a sette anni e un mese

Cesena
  • 25 ottobre 2025

E’ di sette anni e un mese la richiesta di condanna avanzata dal pubblico ministero Andrea Marchini arrivata al termine di una lunga requisitoria. Si avvicina così l’epilogo del processo che vede imputato un carabiniere del Cesenate, accusato dei reati di concussione e violenza sessuale. I fatti contestati risalgono al 2023 e si sarebbero consumati all’interno della stessa caserma dei Carabinieri, luogo dove la giovane presunta vittima era stata convocata.

Le contestazioni

Secondo l’impianto accusatorio, l’uomo avrebbe abusato della ragazza, utilizzando come merce di scambio la possibilità di un “favore” istituzionale: in cambio di prestazioni sessuali, avrebbe promesso di intervenire per evitare la decurtazione di punti dalla patente di un parente della giovane a seguito di un’infrazione e, soprattutto, di non far più perseguire il fratello della ragazza, già noto alle forze dell’ordine per reati legati alla droga. Sull’accaduto hanno indagato anche gli stessi Carabinieri sospendendo il militare dal servizio in attesa di giudizio. Il carabiniere imputato, difeso dagli avvocati Alessandro Pinzari del foro di Forlì-Cesena e Pietro Porciani del foro di Milano, nelle scorse udienze ha già reso la sua testimonianza, anche davanti al gup Elisabetta Giorgi, negando l’accusa di violenza sessuale. A sua difesa, ha sempre sostenuto che il rapporto avuto con la giovane sia stato assolutamente consenziente, respingendo dunque ogni ipotesi di coercizione o abuso.

La presunta vittima

La donna, comunque, è stata sottoposta sia dall’accusa che dalla difesa a perizie per valutarne le capacità psicologiche. È agli atti la puntata di una nota trasmissione televisiva a diffusione nazionale in cui la giovane racconta altri tipi di violenze avvenute nei suoi confronti in altri contesti. La stessa gup, per queste ragioni, aveva già negato la richiesta del collegio difensivo del militare di acquisire ulteriori denunce per molestie e violenze subite che la giovane donna ha depositato per altri fatti avvenuti successivamente a quello che la vede ora accusare il carabiniere di una stazione dell’area cesenate. Ieri in Tribunale a Forlì si è tornati in aula, l’accusa ha chiesto formalmente la condanna a sette anni e un mese. Il processo è stato rinviato al 4 novembre, data in cui sarà la volta degli avvocati della difesa. Subito dopo le arringhe, la gup Giorgi, potrebbe ritirarsi in camera di consiglio ed emettere la sentenza.

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