Cesena, piazza antirazzista dopo insulti e botte: Cgil e Mediterranea alla carica, CasaPound respinge le accuse

La Cgil Forlì-Cesena sarà in prima linea alla manifestazione “Diciamo no al razzismo”, a cui stanno aderendo varie realtà, che si terrà domenica alle 18, in piazza della Libertà. Una risposta a insulti e botte prese nello scorso fine settimana da tre amici, due dei quali di origine straniera, in Corte Dandini, davanti al circolo di CasaPound, che ieri ha sostenuto in una nota di essere «estranea ai fatti e anzi parte lesa di varie diffamazioni» e ha rivendicato che i suoi militanti si sarebbero «frapposti tra i contendenti». La segretaria del sindacato, Maria Giorgini, sottolinea «l’urgenza di vigilare contro ogni forma di violenza e discriminazione. Non spetta a noi stabilire le responsabilità, ma certi episodi colpiscono sempre le stesse persone, per come appaiono, per la loro presenza. Non ci interessa se giuridicamente sarà definito come aggressione o rissa: conta che certi luoghi, dove si coltiva l’odio e si inneggia alla sopraffazione in nome dell’ideologia fascista, non dovrebbero esistere in una società democratica» La Cgil chiede di «sciogliere tutte le organizzazioni neofasciste e neonaziste in Italia» e sarà in piazza a ribadire «il rifiuto di ogni forma di discriminazione, istigazione all’odio o violenza».

Molto decisa la posizione di “Mediterranea Saving Humans Forlì-Cesena”. Sottolinea che, «quando ti danno del “negro di merda” e ti intimano di allontanarti da una piazza pubblica, quando la cosa si protrae, e non è più il singolo ma il branco a minacciare te e i tuoi amici a passeggio, quando ti attaccano con bottigliate e lanci di sedie che avrebbero potuto provocare esiti molto più drammatici, non si può fare passare per rissa quella che è una chiara aggressione, solo perché la vittima si difende rispondendo ai colpi subiti». Poi, al di là dei risvolti giudiziari che potrà avere questo specifico caso, si chiede se gli stranieri ora possono sentirsi sicuri quando girano in città. E, ricordando anche precedenti prepotenze nello stesso punto, ritiene intollerabile che CasaPound tratti «chi non si conforma al suo modo di vedere il mondo» come «persone diverse da allontanare, da minacciare, da picchiare». La sintesi finale è secca: «Tre persone hanno subito un’aggressione e questo non è avvenuto per caso, ma perché due di loro hanno la pelle nera».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui