Cesena, pestaggio squadrista in centro: gli autori sono un nuovo gruppo di giovani pseudo tifosi

Cesena
  • 19 ottobre 2025

Quello che sta emergendo dalle indagini condotte all’unisono da carabinieri e polizia è il contorno di un pestaggio squadrista. Messo in atto da giovanissimi, neo organizzati di uno pseudo gruppo “ultras” di fede bianconera cesenate. Un gruppo che il tifo organizzato storico della curva mare cesenate nemmeno conosce e riconosce; e che utilizza l’idea di “nucleo” e di “tifo” per aggirarsi vestiti di nero, cantando l’inno nazionale per strada e pestando a casaccio chi viene identificato come “straniero”.

Un panorama davvero preoccupante quello che si staglia all’orizzonte dalle prime investigazioni sull’aggressione al 30enne italiano di origine albanese A.X., che in compagnia di un amico marocchino passeggiava in pieno centro due sabati sera fa quando non è riuscito ad allontanarsi (a differenza del suo amico) da un gruppo di una quarantina di giovanissimi, che lo ha aggredito e pestato rompendogli uno zigomo.

Le immagini delle telecamere in mano agli investigatori (in cui però non c’è la video ripresa del pestaggio ) mostrano questo gruppo formato prevalentemente da cesenati e da qualche “gemellato” bresciano. Ragazzi che dopo aver mangiato assieme una pizza in un locale a non troppa distanza dal centro, hanno cominciato a muoversi (carichi di alcol e striscione al seguito) tra la movida del centro, per la precisione tra piazza del Popolo e il Bonci, lanciando cori, accendendo fumogeni, cantando l’inno nazionale, posando per foto da inserire sui social col saluto romano.

Una consistente fetta dei 40 hanno già un nome ed un cognome associato al volto, nelle mani degli investigatori. E si attende il completamento dell’identificazione di tutti per prendere i provvedimenti necessari. E denunciare sia gli aggressori del 30enne che tutti i partecipanti alla parata “squadrista” in giro per il centro città.

«Un episodio che preoccupa e per il quale, nell’attesa che venga fatta piena chiarezza da parte degli investigatori e della magistratura, non possiamo restare inermi. Una maniera di agire politicizzata e di ideologia ben marcata. Che con lo sport non ha nulla a che fare».

Il sindaco Enzo Lattuca, contattato al telefono, scorge una globalità di evidenze dell’accaduto. Ma prima di tutto pensa alla reazione che una città come Cesena debba avere in casi simili.

Il precedente simile

In poco più di un mese c’è stata prima un’aggressione davanti alla sede di Casapound ed ora questa nuova violenza: che col partito della tartaruga frecciata (è già stato verificato) non ha nulla a che vedere ma che logisticamente è avvenuta a pochissima distanza, riportando in pieno centro storico e durante la movida del fine settimana azioni aggressive ed anti democratiche: «Se quanto sta emergendo in queste ore verrà confermato dalle indagini, mi aspetto la massima efficacia nell’identificare e fermezza nel punire i responsabili».

Lattuca ieri ha portato telefonicamente all’aggredito la solidarietà di tutta Cesena. Ascoltando dalle sue parole l’accaduto: «Mi aspetto una netta e ferma presa di posizione di tutte le forze politiche nel condannare questi fatti. Poi: siamo in pieno centro al sabato sera. Chi ha visto l’accaduto ed ha degli elementi che possano essere utili alle indagini ancora in corso mi aspetto che si faccia avanti. Un aggressione con una modalità che nulla a che fare con lo sport ed il tifo e che guardandoci attorno non è soltanto un tema locale. Ma la reazione di condanna rispetto a questi episodi a Cesena deve essere ben chiara».

Sulla vicenda ieri è intervenuta anche l’Anpi: «Ancora una volta facciamo appello alle istituzioni e alle autorità competenti affinché siano perseguiti i responsabili di questo grave atto. La città di Cesena, non può accettare che simili rigurgiti squadristi rimangano impuniti. È oltremodo preoccupante che un gruppo di giovani, non solo inneggi nostalgicamente a violenza e razzismo, elementi fondanti del ventennio di dittatura fascista, ma li metta in atto ai danni di persone innocue e solo per la loro origine».

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