Da una battaglia legale all’altra, si scrive l’ennesimo capitolo della vicenda dei parcheggi abusivi ricavati in una fascia a ridosso delle mura storiche malatestiane, che sulla base delle previsioni urbanistiche sarebbe dovuta restare verde. Nei giorni scorsi, la Giunta comunale ha risposto, costituendosi in giudizio, a una sfilza di ricorsi al Tar presentati dai proprietari di 12 dei posti auto spuntati in una delle due zone lungo Padre Vicinio da Sarsina, dove era stato rilevato fin dal 2012 che gli spazi per la sosta erano irregolari. Già l’anno prima Graziano Castiglia aveva inoltrato in Comune una segnalazione in proposito, sostenendo che c’era un contrasto tra l’utilizzo di quella porzione di suolo e la destinazione prevista dal Piano regolatore, che era quella di “parco attrezzato, giardini e verde a uso pubblico”. Il sospetto si rivelò fondato a seguito di sopralluoghi e nel febbraio 2013 scattò un ordine di demolizione e ripristino dei luoghi, accompagnato dall’avvertimento che, in caso di inottemperanza, la superficie sarebbe stata acquisita gratuitamente dall’ente pubblico. I privati a cui era diretta l’intimazione impugnarono il provvedimento con cui era stata poi respinta la loro richiesta di sanatoria, ma nel 2018 il Tar sentenziò che in effetti quei posti auto non potevano essere realizzati lì. Più di recente, nel 2023, anche la sesta sezione del Consiglio di Stato ha confermato la sentenza del Tribunale amministrativo di Bologna, e le ragioni del Comune e di Castiglia, che ha fatto notare che la particella era stata acquisita, previa suddivisione catastale, con l’intenzione di ricavarci posti auto permanenti a uso privato. Cosa che fu fatta con una “pavimentazione con prato armato e materiali inerti”, come hanno precisato i giudici, dopodiché si è proceduto anche a frazionamento catastale per realizzare 13 posti auto, con cessioni da parte degli unici due proprietari originari. Il risultato è stato che “il terreno ha perso la caratteristica di pertinenza di un unico edificio”, in quanto i vari stalli realizzati sono diventati “di pertinenza di proprietà diverse”.
Ora, davanti a una nuova intimazione del Comune a eliminare il parcheggio, dopo avere constatato che l’abuso permane, lo scorso mese i proprietari hanno notificato 12 ricorsi al Tar, chiedendo non solo che venga mantenuto lo status quo ma che il Comune venga condannato a risarcire i danni. E l’amministrazione ha dato mandato all’avvocata Fiammetta Zoffoli, dell’Ufficio Unico di Avvocatura Civica, di difendere le ragioni dell’ente pubblico.