Cesena, parcheggio abusivo accanto alle mura storiche: sentenza per smantellarlo inattuata da 8 anni, cittadino in pressing

Anche il secondo parcheggio privato attaccato alla storica cinta muraria malatestiana, lungo Padre Vicinio da Sarsina, è stato dichiarato abusivo dai giudici. E chi ne aveva segnalato la difformità rispetto alla destinazione urbanistica prevista dal Prg, mettendo nero su bianco le sue contestazioni con esposti presentati al Comune ben 13 anni fa, torna alla carica per chiedere che si dia attuazione alla decisione del Tar.

Una pronuncia datata 2017, con cui l’organo di giustizia amministrativa con sede a Bologna dichiarò inammissibile la Scia in sanatoria che era stata presentata, confermando l’ordine di demolizione con ripristino dello stato dei luoghi che era stato emesso nel 2013 dal Comune. Due anni dopo, quella sentenza diventò definitiva, visto che è stato fatto cadere per inerzia il ricorso che era stato presentato dal privato che ha realizzato e poi venduto i posti auto. A rendere pubblico l’esito di quella vicenda, di cui non c’erano state più notizie, è Graziano Castiglia. È una delle sue tante battaglie per reclamare il rispetto delle leggi e l’attuazione di quanto sanciscono i giudici quando ne accertano la violazione.

Ora Castiglia chiede quindi che il parcheggio venga smantellato. Si tratta di una vicenda “gemella” a quella già riportata dal Corriere Romagna, relativa a un altro spazio per la sosta che altri proprietari avevano ricavato a pochi metri di distanza, sempre in adiacenza alle mura. Ma Castiglia sostiene che questo caso è ancora più grave, perché qui è stata fatta una vera e propria pavimentazione con betonella e tracciando anche righe bianche per delimitare i vari stalli. E il tutto sarebbe avvenuto senza presentare richiesta di titolo edilizio, più che mai necessaria, visto che sarebbe servita una deroga alle previsioni del Prg.

Nell’altra situazione abusiva era stata invece realizzata una meno invasiva “pavimentazione con prato armato e materiali inerti”, come risulta dagli atti giudiziari. Ma la cosa che per Castiglia rende ancora più inaccettabile questa nuova vicenda è che sono stati poi frazionati e venduti i posti auto, quando già l’abuso era venuto alla luce e i giudici lo avevano appurato. Inoltre - prosegue - mentre nell’altro caso l’area non viene più usata da qualche tempo per sostare, «così non è per questo parcheggio». Per questi motivi il battagliero cittadino sollecita il Comune a procedere all’eliminazione dell’area di sosta, come deciso già 12 anni fa dagli uffici preposti a Palazzo Albornoz e come confermato già da 8 anni dai giudici. E in caso di inerzia, avverte che si rivolgerà a enti sovraordinati perché facciano da “supplenti”.

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