Cesena, nuovo ospedale Bufalini: 132 milioni in più dalla Regione per fronteggiare l'impennata dei costi

Cesena

È stato ufficialmente cacciato il fantasma dell’aumento dei costi di costruzione che aleggiava minacciosamente sul nuovo ospedale da costruire vicino al casello autostradale di Villachiaviche. Ieri l’assessore regionale Raffaele Donini ha annunciato una serie di progetti e investimenti ambiziosi in ambito sanitario e ha confermato che in Emilia-Romagna nasceranno tre nuovi nosocomi, a Cesena, Carpi e Piacenza. Ma soprattutto ha spiegato che la giunta Bonaccini ha deciso di stanziare altri 191 milioni di euro per un pacchetto di cinque interventi su strutture chiave per la salute. E la parte del leone l’ha fatta la struttura destinata a rimpiazzare l’attuale Bufalini: per la precisione, beneficerà di 132,3 milioni per integrare il finanziamento statale già ottenuto, non più sufficiente a causa dell’imprevedibile esplosione dei costi di materiali e materie prime. Quel progetto è uno dei soli due in Romagna che è stato foraggiato con le nuove risorse messe in campo dalla Regione. L’altro è il nuovo materno-infantile di Ravenna, a cui sono stati destinati 31,3 milioni.
Il consigliere regionale della Lega, Massimiliano Pompignoli, sostiene però che a questo punto non è chiaro «quanto verrà a costare questo secondo ospedale. Pochi giorni fa si è sentito parlare di una cifra intorno ai 300 milioni di euro, ben oltre al quadro economico che si era inizialmente deliberato. Adesso la cifra sembrerebbe ulteriormente lievitata. Mi chiedo se i 132,3 milioni appena annunciati dalla Regione siano già ricompresi in quei 300 dichiarati pochi giorni fa. Se non lo fossero, stiamo parlando di una struttura che verrebbe a costare oltre 432 milioni». Perciò l’esponente del Carroccio ha presentato un’interrogazione in proposito, chiedendo chiarimenti non solo sui costi ma anche sui tempi. Va infatti detto che, se sembra superato lo scoglio dell’impennata dei costi, il futuro ospedale dalle parti di via S.Agà vedrà la luce più lentamente rispetto a quanto annunciato a suo tempo dall’ex sindaco Paolo Lucchi. Inizialmente si era pensato di potere avere tutto pronto già nel 2026. Oggi una previsione ragionevole potrebbe essere quella dell’anno 2030.

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