Cesena: non può vaccinarsi, sospesa senza paga dall'ospedale

Cesena

Non è una no vax ed ha fatto qualsiasi tipo di vaccino potesse tutelarla da tutte le malattie: sia per quanto riguarda l’ambito lavorativo che quelli che riguardano la “vita di tutti i giorni”. Quando si è presentata per il vaccino anti Covid è stato lo stesso medico d’anamnesi a Pievesestina a “stopparla”. Poi è stata esentata dal vaccino sia dal suo medico di base che dallo specialista che la segue per una malattia dell’apparato uro-genitale somministrandole anche una costosa terapia sperimentale. Una operatrice socio sanitaria under 30 normalmente al lavoro al Bufalini ora è stata sospesa dal lavoro perché “non vaccinata”. Ed è stata costretta a rivolgersi allo studio legale degli avvocati Maja Ricci e Giulio Cola. «Perché non appena mi sarà concesso dal mio stato di salute io anche questo vaccino lo farò. Ma sono per ora esentata e non è giusto che mi sospendano dal lavoro». La Oss cesenate ha ricevuto nei giorni scorsi la lettera con la quale veniva sospesa: senza stipendio, Tfr, ferie, premi di produzione ed accumulo ai fini pensionistici. La sua storia inizia prima dell’estate. Quando, come quasi tutti i suoi colleghi al lavoro al Bufalini, si presenta in Fiera a Pievesestina per fare il vaccino. Stante le allergie di cui soffre e la malattia per la quale si sta sottoponendo ad una costosissima terapia sperimentale che incide sugli ormoni, ma anche le famigliarità sia per ictus che per trombosi, i medici del centro vaccinale non le somministrano il vaccino. La invitano ad attendere ed a parlarne con il suo medico di base. Quest’ultimo le compila una specifica esenzione. Alla quale si aggiunge un analogo certificato dello specialista che la segue per la malattia dalla quale si sta curando. Tutto viene inviato via Pec nel corso dell’estate e ribadito negli ultimi giorni. E l’idea era che tutto fosse chiarito ed andato a buon fine. Invece due giorni fa alla giovane Oss, dopo una precedente lettera in cui la si invitava a prenotarsi per il vaccino, è arrivata la sospensione dal lavoro. Ed una convocazione urgente “per parlare della situazione”. «Credevamo fosse un incontro per chiarire tutto e reintegrare subito la giovane lavoratrice - spiegano allo studio legale - invece era un colloquio con un medico che doveva “convincere” la ragazza a vaccinarsi. Non aveva alcun tipo di documentazione di quella prodotta via pec con i certificati esentivi. Non conosceva la situazione». Ad ora senza stipendio, la Oss ha dovuto anche sospendere le costosissime cure a cui si sottopone. «Di fronte al certificato di due medici la nostra cliente non deve essere convinta a vaccinarsi. Perché il vaccino anti covid appena potrà lo farà come tutti gli altri suoi colleghi. Crediamo che la ragionevolezza debba prevalere e siamo certi che possa essersi trattato di una mera mancanza di comunicazione tra uffici nel mare magnum di “beghe” che il Covid ha portato con sé. pensiamo che semplicemente debba essere subito reintegrata al lavoro». Lo step successivo, in caso la vicenda non si chiarisca, sarà un ricorso d’urgenza al Tar.

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