Cesena, morto dopo la lite al parco: senzatetto iscritto nel registro degli indagati per omicidio preterintenzionale

Cesena
  • 29 maggio 2025

Pestaggio al parco e morte dopo una settimana: la tragica vicenda è uscita dal registro degli ignoti e ora è indagato per omicidio preterintenzionale Tarek Amida Giuma, il giovane che ha picchiato nell’area verde “Dei principi” il 58enne Roberto Donini, morto a sette giorni di distanza a causa di lesioni interne irreversibili.

La decisione di iscrivere il senzatetto cesenate tra gli indagati è stata presa dal pm Susanna Leonarduzzi dopo aver ricevuto le primissime conclusioni macroscopiche sull’autopsia che l’anatomopatologo Filippo Pirani ha eseguito sulla salma dell’uomo.

La lite al parco

I fatti risalgono alla prima metà di maggio. Nel parco quasi di fronte del bar “Bianconero”, Roberto Donini si trovava in compagnia della fidanzata. Quel luogo lo frequentano da sempre, anche prima di quando, 4 anni fa, diventarono conviventi. Era sera quando nell’area verde è arrivato anche Tarek Amida Giuma, una persona attualmente senza fissa dimora, che ha sempre abitato a Cesena e a dispetto del fatto che gira tranquillamente per la città e spesso si reca a dormire nelle arcate sotto il viadotto Kennedy, ufficialmente risulta irreperibile per la giustizia. È infatti accusato di maltrattamenti alla ex compagna, ma il processo è sospeso davanti al gip De Paoli, perché non è stato possibile in alcun modo notificargli l’ordine di comparire a giudizio.

Da tempo Donini e la fidanzata non lo vedevano. Da quando la donna sostiene che proprio Tarek Amida Giuma le avrebbe rubato lo smartphone e il portafoglio. I due hanno iniziato a litigare e, anche se Tarek ha detto di essersi recato al parco per restituire il telefono, la lite è proseguita, perché la donna gli ha contestato di essere sparito da una ventina di giorni, e di averla così costretta a fare una sim nuova e a procurarsi un altro cellulare. La lite è salita nei toni e a un certo punto la donna è stata spinta a terra. In quel momento Donini si è arrabbiato e si è scagliato contro Tarek Amida Giuma per proteggere la compagna. Ma è stato sopraffatto, anche perché colpito più volte con una tenaglia, utilizzata come un martello. L’aggressore poi è scappato. Donini invece è finito all’ospedale per medicare le ferite e una settimana dopo è morto per lesioni “da esplosione” degli organi interni: la milza in particolar modo.

Indagato

Adesso è arrivata l’iscrizione nel registro degli indagati, perché dalle primissime risultanze, ancora da ufficializzare in perizia, il decesso è in parte compatibile con quella che potrebbe essere una lesione traumatica causata dalla caduta, dalla rissa e dalle botte subite. Lesione che lo avrebbe portato alla morte sia pur a una settimana di distanza. L’uomo era però affetto da un tumore che ne aveva indebolito gli organi. Al punto che anche episodi meno violenti della rissa in cui è stato coinvolto avrebbero potuto provocargli le ferite che lo hanno ucciso.

Questione da chiarire

Occorrerà chiarire se nella settimana tra l’aggressione subita e la morte Donini, quest’ultimo sia in qualche maniera caduto anche per conto proprio o abbia rimediato altri tipi di traumi. Solo a quel punto, se ci saranno certezze cliniche che arriveranno dall’autopsia non prima di altri due mesi, la Procura deciderà il da farsi. Cioè se chiedere per Tarek Amida Giuma un rinvio a giudizio per omicidio preterintenzionale o se archiviarne la posizione.

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