Cesena, manifestazione in piazza domenica per fermare il massacro in Palestina

Cesena
  • 23 ottobre 2024

Un “presidio democratico” in piazza del Popolo per fare tacere le armi in Palestina, bloccandone anche l’esportazione che l’Italia sta continuando a fare verso Israele. È l’iniziativa che si terrà domenica prossima, alle 18, per «denunciare i gravissimi e terribili fatti che da oltre un anno stanno colpendo le martoriate terre di Palestina, esprimere solidarietà al popolo palestinese e chiedere con forza una soluzione pacifica e diplomatica».

La manifestazione è promossa da promossa dal Pd e ha trovato l’adesione di altre forse politiche (Movimento 5 Stelle, Fondamenta-Alleanza Verdi Sinistra, Cesena 2024, Giovani Democratici), sindacati (Cgil Forlì Cesena) e associazioni (Arci Romagna Cesena Rimini, Cucine Popolari, Libera contro le Mafie, Anpi Cesena, La Parola, Luciano Lama e Agedo Rimini Cesena per la Romagna).

La mobilitazione mira a «ribadire l’importanza del dialogo e della diplomazia come unici strumenti per mettere fine alle violenze che continuano a devastare la vita di migliaia di persone innocenti». Durante il presidio verranno condivise riflessioni e proposte per un futuro di pace e convivenza tra i popoli. L’invito a partecipare è rivolto a tutta la cittadinanza.

Questa l’appello alla base della piattaforma su cui poggerà la manifestazione: «Basta con l’impunità, la complicità, l’inazione. Netanyahu va fermato, le sue azioni criminali non possono essere più tollerate. Ma gli appelli alla de-escalation restano vani se non proviamo a fare tutto ciò che è nella nostra disponibilità per fermare questa spirale di guerra. Il Governo sostenga la posizione già espressa da altri leader europei per fermare ogni esportazione di armi a Israele. E non solo: chiediamo al governo italiano di riconoscere subito lo Stato di Palestina come già hanno fatto altri paesi europei come Spagna, Norvegia e Irlanda, per iniziare a costruire la soluzione dei due popoli, due Stati. Cessate il fuoco, il tempo della pace è ora!».

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