Cesena, Macrelli diventa Gem: l’assessora scrive canzoni e sale sul palco

Viaggi e incontri. Fragilità e sentimenti. Sempre in movimento. Esperienze che generano altre esperienze. Nascono, si formano e arrivano al pubblico così le canzoni di “g.em”, alter ego di Giorgia Macrelli. Cantautrice e assessora alle Politiche giovanili e all’Università e ricerca del Comune di Cesena, sta costruendo, viaggio dopo viaggio, quello che sarà per lei il più bello di sempre: sui palchi o per le strade. L’importante è che possa stimolare «la curiosità del nuovo», afferma. Stati Uniti, Sud America, Danimarca, Germania, Spagna: «Ciascuna realtà mi ha lasciato e suggerito qualcosa», dice. Volti, dialoghi, storie. Tutto si tramuta in spunti per nuove idee. Come dimostrano i singoli “Manifesti” e “Muy poca tierra”, usciti di recente e ascoltabili su Spotify, come anticipazione dell’Ep che sbarcherà su tutte le piattaforme in autunno, per l’etichetta indipendente “Brutture Moderne”, prodotto e registrato dal team “Oasi” di Francesco Cinque e Andrea Scardovi.
Le esperienze
«In questi pezzi - spiega Macrelli - ho messo più studio, profondità e riflessioni. Sia nella musica che nei testi. Dall’ultima uscita del 2020 intitolata “Notturno”, condivisa con Lorenzo Ghetti dei “Sudestrada”, ho voluto approfondire le tecniche di scrittura; ho cambiato l’approccio e ho cercato nuove ispirazioni». Come? Tra ricordi di viaggi lontani e fughe in vetta. In solitaria. «Nel 2023 ho partecipato alla residenza artistica “Trasporti eccezionali”, al teatro Petrella di Longiano, dove ho collaborato con la cantautrice Erica Mou, che mi ha aiutato ad ampliare la mia sensibilità musicale». Da un lato, il confronto con “g.em”; dall’altro, la necessità di non perdere il contatto con Giorgia. «Sono appena tornata - racconta - dalla residenza artistica “Arpeggio” in Val d’Aosta”» A 1.800 metri di quota, avvolta dai suoni della natura e da uno scenario unico. «In alpeggio a Prà Oursie è stata l’occasione per trascorrere più tempo con me stessa, per scrivere e comporre. E alla fine mi sono esibita per la gente del posto. La mia dimensione è quella dell’artista di strada. La gente deve sentirsi libera di ascoltare, io devo solo coinvolgerli. Ho persino fornito al pubblico degli strumenti musicali perché suonassero con me», aggiunge ridendo.
Il genere musicale
Classificare il genere proposto risulta complesso alla stessa “g.em”. «Rientra nel cantautorato, con molte fonti di ispirazione: Niccolò Fabi, Carmen Consoli, Elisa e Francesca Michielin, fino alla musica acustica latina di Briela Ojeda o della spagnola Valeria Castro. Oggi credo di essermi avvicinata a un contesto pop, tendente all’Indie, con sonorità spesso elettroniche per l’inserimento del synth».
I singoli
Questo mix di elementi torna con grande spinta sia in “Manifesti” che in “Muy poca tierra”. Brani sempre frutto del vissuto. «Fin da piccola ho l’abitudine di cercare manifesti e poster sui muri delle città che visito - riferisce - Non importa se non capisco cosa c’è scritto. Attraverso i disegni colgo i pensieri e i comportamenti delle persone del posto. “Manifesti” parte da una playlist che mi aveva selezionato un mio amico prima di un viaggio in Colombia. Associando quei brani alle immagini dei bimbi colombiani che corrono spensierati e liberi per le strade, alla gente che vive la quotidianità senza affanno, ho costruito il brano». Più caldo e profondo, tra il pop latino e l’urban spagnolo, il secondo singolo, che ha portato a 7 il totale di quelli registrati finora: «Mentre studiavo ad Amburgo, ho conosciuto un ragazzo che voleva fare l’astronauta; la mamma lo definiva un tipo “muchas estrellas pero muy poca tierra”. E l’ho pensata come la descrizione degli incontri sospesi nello spazio, ma che restano con noi lungo il cammino, ci fortificano e ci uniscono ad altre persone».
Il futuro
Il destino di “g.em” è sospeso tra il rigore della carriera istituzionale e quel fremito imprevedibile e caotico chiamato musica. «Non è semplice conciliare le due strade», ammette. D’altronde, i sogni sono tali perché difficili, eppure sono ossigeno. «Vorrei riuscire a formare una band e trovare un booking che possa trovarmi e gestire date per concerti. In settembre uscirà un altro singolo, poi arriverà l’Ep. Da lì in poi, sarà sempre una sorpresa».