Cesena, le multe per i rumori quadruplicano: braccio di ferro legale per due contestazioni ai Savelli

Multe “moltiplicate” dopo i controlli fatti da Arpa nel 2012 per i troppi rumori a tarda ora provenienti dal chiosco dei giardini Savelli, che i residenti di un condominio vicino avevano lamentato in un esposto fatto tre mesi prima: si gioca su questo la battaglia legale che stanno combattendo i vecchi gestori di quel luogo di svago all’aria aperta, molto frequentato d’estate, allora come oggi. Sono stati chiamati dal Comune a pagare parecchie migliaia di euro per una doppia infrazione che gli fu contestata in un’unica serata.

La contestazione

L’obiezione che fanno tramite il loro avvocato Achille Macrelli è che i quattro decreti ingiuntivi del 2017 con cui è stato intimato loro di pagare la sanzione per violazione delle regole anti-chiasso in occasione di uno spettacolo musicale che non avrebbe rispettato i paletti fissati sono stati indebitamente inviati a ciascuno di quelli che all’epoca erano i legali rappresentanti della società che gestiva il chiosco dei Savelli. Col risultato che è stato chiesto di sborsare il quadruplo della somma che sarebbero stati disposti a versare se non si fosse arrivati al muro contro muro. Il legale che li assiste sostiene che va individuato un unico eventuale responsabile dell’infrazione ravvisata. «Altrimenti, per assurdo, se si facesse una multa di mille euro a un’azienda con trenta rappresentanti legali, quella multa si gonfierebbe fino a 30mila euro, ed è evidente che non avrebbe alcun senso», osserva Macrelli. Questa tesi è stata recepita dalla Corte di Cassazione, che ha disposto la riassunzione del contenzioso davanti alla Corte d’Appello di Bologna: come riportato dal “Corriere”, ieri i giudici hanno esaminato la questione, con l’avvocato Benedetto Ghezzi (in pensione da un anno e mezzo ma “riarruolato” in via eccezionale) a difendere gli interessi del Comune. Ora non resta che attendere la decisione e, ancor più che l’entità della sanzione in sé, ad appesantire economicamente la faccenda ci sono adesso gli interessi e soprattutto le spese legali: che debba pagarle l’una o l’altra parte o che vengano compensate farà la differenza.

Le multe in fotocopia

La pronuncia dei magistrati dell’organo giudiziario di secondo grado promette comunque di avere ripercussioni su un secondo pacchetto di multe, quasi “in fotocopia”, rifilate a seguito delle verifiche fatte in quella stessa serata del 2021. In quel caso nel mirino di Arpa non era finito il concerto ma, subito dopo, gli schiamazzi degli avventori (che peraltro gli esercenti coinvolti in situazioni simili tendono a ritenere incontrollabili, contestando quindi l’argomentazione dell’omessa vigilanza). Anche per quella violazione del Regolamento anti-rumore del Comune sono scattati quattro decreti ingiuntivi, uno per ognuno degli ex rappresentanti legali, e per le stesse ragioni addotte per quelli collegati all’evento musicale sono stati impugnati dall’avvocato Macrelli. Dopo avere perso in primo grado, i ricorrenti si sono visti ridurre la cifra da pagare in Appello, dove in sostanza è stata applicata un’unica sanzione, senza effetto moltiplicatore. Ma la lotta continuerà in Cassazione e la sentenza che seguirà all’udienza di ieri sulle multe “gemelle” anticiperà probabilmente quello che accadrà in questo caso speculare.

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