In occasione della Giornata internazionale dei Diritti dell’infanzia e l’adolescenza, il Centro per le famiglie di via Ancona 310, gestito dall’Azienda Pubblica di servizi alla persona (Asp), rinnova l’impegno sul tema e propone una settimana tematica per raccontare i diritti in relazione ai servizi dedicati ai più piccoli. Si tratta di una programmazione che mette al centro genitori, educatori, insegnanti e operatori dei Servizi Sociali, ma che allo stesso tempo si pone l’obiettivo di creare occasioni di approfondimento e confronto per le famiglie.
“La Convenzione sui diritti dell’infanzia approvata dall’ONU – prosegue l’assessora ai Servizi per le persone e le famiglie Carmelina Labruzzo – è il primo documento a riconoscere le bambine e i bambini come individui a pieno titolo, con diritti e opinioni, e si basa su 4 principi fondamentali: parità di trattamento, salvaguardia del benessere, diritto alla vita e allo sviluppo, ascolto e partecipazione. Quattro tematiche su cui si basa il lavoro svolto dall’Agenzia per la famiglia, che ha il compito di promuovere il ruolo culturale, sociale, educativo ed economico della famiglia e fornisce supporto alle autorità istituzionali valutando l’impatto sulle famiglie delle politiche comunali, e dal Centro per le famiglie. Nel caso specifico, questa settimana di eventi è stata proposta negli anni dal Centro per le famiglie con l’intento di dare voce a un lavoro continuo che mette al centro le bambine e i bambini, le ragazze e i ragazzi, le loro famiglie e tutte le persone che si occupano di temi legati all’educazione e alla pedagogia”.
“Siamo felici – commenta l’assessora alla Scuola e ai Servizi per l’infanzia Maria Elena Baredi – di poter condividere con le famiglie cesenati e residenti negli altri comuni della Valle del Savio una serie di eventi incentrati sul mondo dell’infanzia e dell’adolescenza che di fatto coinvolge direttamente il mondo della scuola dai 0 ai 18 anni. Occasioni come questa ci danno modo di raccogliere bisogni, esigenze, richieste, ma anche di sviluppare azioni d’intesa con i genitori e con tutti i professionisti che operano nei servizi dedicati a questa particolare fascia d’età. Anche su queste basi si sviluppa la proposta di un tavolo permanente a cui prendono parte la comunità scolastica e quella cittadina. In questa stessa ottica, è opportuno lavorare sempre più a stretto contatto creando collegamenti tra le rispettive esperienze scolastiche e creando le basi per una visione d’insieme legata alla formazione per genitori, educatori, insegnanti e operatori”.