Cesena, l’arcivescovo Caiazzo chiude l’anno giubilare con un grido forte contro i mali del mondo

Cesena
  • 28 dicembre 2025

La messa di chiusura dell’anno giubilare, che l’arcivescovo Antonio Giuseppe Caiazzo ha finito di celebrare da poco in cattedrale, è stata scandita da una omelia molto intensa, legata alle tragedie del mondo di stringente attualità, addolcita da richiami alla «speranza» e a Cristo come punto fermo in una realtà dove «tutto passa, anche gli imperi».

«Il male nel mondo è sotto gli occhi di tutti, anche di chi non crede e gli attribuisce cause diverse - ha detto tra le altre cose - Questo è il tempo in cui siamo chiamati a cercare e realizzare nuove strade di speranza. Nonostante noi, Dio continua a fidarsi di noi e ci chiede di essere portatori di pace, giustizia, fraternità, comunione, come risposta a tutto il male che continua a proliferare, seminando disperazione, disordine, odio». Tanti i mali ricordati da monsignor Caiazzo: «Deportazioni, respingimenti, discriminazioni, accaparramenti di terre rare sottratte con la violenza a chi ci vive da sempre, morti per mancanza di casa, cibo, caldo e per violenze». Poi un riferimento ai migranti, ricordando che «Gesù nacque in terra straniera fuggendo dalla sua terra e poi fu respinto da chi disse “non c’è posto”» e oggi «questa storia si ripete, per sfuggire a poteri dominanti che non consentono di vivere in libertà». Infine, la sottolineatura delle «fragilità familiari di fronte alla necessità di assistere malati, minori e anziani».

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