Cesena, “Insulta i ciclisti”: due associazioni denunciano famosa pagina social

Cesena

Creata e gestita dal cesenate Stefano Bernardeschi, la pagina social “Romagnoli Popolo Eletto” ha sempre rappresentato uno spazio goliardico, dagli accentuati toni campanilistici, che, con video, immagini, meme e vignette vuole rendere omaggio all’identità romagnola. Ma adesso finisce al centro di un’azione legale, intentata da due realtà associative, che hanno querelato il suo amministratore cesenate 46enne ed eventuali altri responsabili per video, foto e messaggi che prendevano di mira i ciclisti, ritenendo che con questo comportamento si sia macchiato di una lunga serie di reati: dall’istigazione a delinquere e apologia di reati alla diffamazione, fino alla diffusione illecita di immagini, anche di minorenni, senza consenso degli interessati.

A stendere una lunga e dettagliata querela, che include 18 documenti allegati, sono stati Giacomo Scarponi e Andrea Silvagni, rispettivamente per conto della Fondazione Michele Scarponi (ente senza scopo di lucro impegnato nella promozione della cultura della legalità, nel contrasto alla violenza stradale in ogni sua forma attraverso attività di educazione stradale, nel sostegno ai familiari delle vittime della violenza stradale) e della Academy Cycling Sdd Arl (che organizza e gestisce attività sportive a livello dilettantistico nell’ambito della disciplina del ciclismo, nonché la formazione, la didattica, la preparazione e l’assistenza a queste attività). La prima ha sede dalle parti di Ancona, la seconda a Forlì.

Dal canto suo, Stefano Bernardeschi è telegrafico nella sua reazione: «No comment. Confidando totalmente nella giustizia, risponderò con forza nelle sedi preposte».

“Romagnoli Popolo Eletto” è un luogo virtuale nel quale una battuta in dialetto è riuscita, negli anni, ad attrarre 97.700 followers solo su Instagram.

Ma già da un paio di anni, come aveva già indicato Matteo Mazzini, un altro a cui non vanno giù le campagne anti-cicliste fatte circolare, l’attenzione della pagina si è concentrata sul mondo del ciclismo per denigrarlo. «Siamo passati dalla piacevole trovata di un gruppo divertente alla critica pesante e sprezzante nei confronti della comunità di ciclisti – ha denunciato Mazzini, ciclista amatoriale fin da ragazzino –. Vero e propri odio manifestato in rete dal creatore della pagina e sostenuto dai suoi followers».

A scatenare il forte dissenso di molti utenti sono stati i ripetuti contenuti che “Romagnoli Popolo Eletto” avrebbe condiviso sulle sue piattaforme indirizzati a quelli che definisce “cicloinvorniti”. Con tanto di hashtag #cicloidioti. Tra questi, quello che più ha fatto infuriare la comunità ciclistica cui appartiene Mazzini è stato «un video dei giovani atleti del Team General System durante una uscita di allenamento con tanto di ammiraglia al seguito. In sottofondo si sente la voce di Bernardeschi intenta a rivolgere insulti pesanti a quei ragazzi». E chi prova a commentare e criticare post e storie del blogger si è visto «puntualmente bloccati i profili, così da non poter più interagire con la pagina». Anche l’ultima edizione della Nove Colli è finita nel mirino dell’influencer nostrano. «Ha suggerito ai suoi di attrezzarsi per il passaggio dei ciclisti - ha riferito Mazzini - portando gli organizzatori dell’Asd “Fausto Coppi” a presidiare maggiormente il percorso per la paura che, lungo il tragitto della gara, fossero stati posizionati chiodi o intralci atti a creare disagi e pericoli ai podisti. Siamo passati dalla goliardia alla fomentazione dell’odio online verso il ciclismo da strada e chi lo pratica».

Perciò, anche col supporto dell’ex ciclista Alan Marangoni, Mazzini, che come altri cittadini si lamenta anche per i tanti adesivi della community che fa capo a Bernardeschi appiccicati su cartelli e segnali stradali, aveva deciso di conferire mandato all’avvocato Tommaso Rossi, della Fondazione “Michele Scarponi”, per presentare in Procura un esposto.

Ora è stata formalizzata la denuncia da Scarponi e Silvagni, che hanno evidenziato che «tanti cittadini hanno paura dell’escalation che sta avendo il sentimento di odio nei confronti dei ciclisti, a seguito delle derisioni e istigazioni sui social media, e temono per la loro incolumità».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui