Cesena, in piazza per ribadire che «l'unica vittoria possibile è la pace»

Cesena

Quasi duecento le persone che venerdì pomeriggio si sono radunate in piazza del popolo per la manifestazione Cesena for Peace, la manifestazione per dire no alla guerra e ribadire che «l’unica vittoria possibile è la pace». Tante le bandiere della pace, nella folla qualche bambino, ma pochi i giovani ed era assente la comunità ucraina. La scelta è stata quella di tornare in piazza ad un anno esatto dall’inizio dell’invasione della Russia in Ucraina e in continuità con la marcia notturna per la pace Perugia-Assisi che si è tenuta nella notte tra giovedì e venerdì.

Tante le associazioni che hanno aderito alla manifestazione: Acli, Azione Cattolica Cesena Sarsina, Agesci Cesena, Anpi Forlì-Cesena e Santarcangelo, Cgil, Cisl e Uil, Arci Romagna, Popolari per Cesena, Centro Pace Cesena, Comunità di Sorrivoli, Comunità Shalom, Equamente Cesena, Ipazia Liberedonne, Focolari Romagna. gruppo Ricerca e Confronti, Cucine popolari Cesena, Emergency Forlì-Cesena, Legambiente Forlì Cesena, Libera contro le mafie, Perugia-Assisi, Mediterranea Saving Humans, Misericordia Valle del Savio, Rimbaud Lgbtq+, Terra dei Miti Sorrivoli, La Parola, e l’associazione Vittime civili di guerra. Tante di queste si sono alternate nella lettura dei messaggi di Europe for Peace e della Marcia Perugia Assisi.

Tra le testimoniante quella di Andrea Baldacci, che con Mediterranea Forlì-Cesena lo scorso anno ha partecipato a una delle missioni Safe Passage per portare aiuti in Ucraina e dare passaggio sicuro a chi voleva lasciare il paese: «Grazie ai salesiani che a Leopoli ospitano le missioni di Mediterranea siamo riusciti a portare viveri nel resto dell’Ucraina, e oggi ospitano MedCare, la missione con cui Mediterranea porta assistenza medica di base nei capi profughi di Leopoli». Andrea Casadei ha raccontato invece delle missioni organizzate in questo anno con la Misericordia Valle del Savio per portare viveri al confine polacco, di come dai pullmini grazie alla rete solidale costruita sul territorio sono riusciti a passare ai bilici. Dei primi viaggi ha ricordato la frustrazione, perché «con i pullmini non riuscivamo a portare molti viveri e volevamo fare di più». Ma anche «i viaggi di rientro con le famiglie che scappavano dalla guerra, la loro tristezza e la difficoltà di far ridere i bambini, di distrarli almeno per qualche istante».

Nella stessa piazza del popolo domenica alle 15.30 ci sarà la manifestazione “Support Ukraine” convocata dal gruppo “Liberi oltre le illusioni”.

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