Quarantadue chilometri di salite e fatica, ma tante emozioni, fino ad arrivare ad un traguardo che toglie il fiato: lo Stadio Panathinaiko di Atene. Qui, sotto gli spalti gremiti, il 9 novembre scorso, cinque amici del “Team Gioele” hanno spinto fino alla linea d’arrivo la carrozzina di Gioele Imolesi, giovane di San Mauro Pascoli disabile dalla nascita, affrontando insieme il percorso che ricalca quello del messaggero Filippide, da Maratona ad Atene per annunciare la vittoria degli Ateniesi sui Persiani.
A parlare dell’impresa è Andrea Pagliarani, 59 anni, impiegato al sindacato di Cesenatico e appassionato runner, che spiega: «Siamo un gruppo di amici che si danno da fare per Gioele. Siamo una quindicina di persone attive».
L’idea di correre ad Atene
La partecipazione alla maratona greca è nata quasi per caso: «Avevamo già partecipato ad alcune maratone, come Rimini e Ravenna», racconta ancora Andrea. Quella in Grecia era la trentesima maratona.
Il legame
La squadra che ha accompagnato Gioele ad Atene era composta da Monica Ricci, il marito Paolo Dall’Acqua, il figlio Lorenzo, il nipote Emanuele e appunto Andrea Pagliarani. Quest’ultimo prosegue: «Eravamo tutti vestiti come il tricolore e Gioele aveva una maglia azzurra. Paolo era alla sua centesima maratona, quindi potevamo contare sull’esperienza».
Esperienza emozionante
L’organizzazione greca ha reso tutto più agevole: «Sono stati molto disponibili, con corsie preferenziali alla partenza e al traguardo».
Il momento più emozionante è stato l’ingresso nello stadio, quando Paolo e Monica hanno fatto alzare Gioele e lo hanno accompagnato, sulle sue gambe, fino al traguardo, tra l’entusiasmo della folla. «Un’immagine che non dimenticherò mai. Guardare gli occhi di Gioele, vedere la sua gioia ti dà più di ogni altra cosa», prosegue Andrea Pagliarani.
Un messaggio di solidarietà
Partendo da questa impresa, si vuole far passare un messaggio semplice ma potente, che è possibile riassumere in una sola parola: solidarietà. «Basta poco per fare la differenza».
Quella vissuta ad Atene non sarà di certo l’ultima avventura del “Team Gioele”: «Sicuramente ripeteremo l’esperienza. Gli amici e i colleghi ci hanno riempito di messaggi e complimenti. È stato difficile, ma l’emozione è valsa tutta la fatica».