Cesena, il viaggio in Mozambico mette in moto i cuori: raccolta fondi porta quasi 13mila euro per comprare latte in polvere per i bimbi

Per tre settimane avevano fatto un viaggio, la scorsa estate, in una missione in Mozambico, coordinata dalle suore della Sacra Famiglia di Cesena. Per l’infermiera Alice Martini, suo marito Christian Castorri, volto noto anche per il suo ruolo di vice sindaco, e i loro tre figli, Pietro di 14 anni, Francesco di 11 e Michele di 7, quell’esperienza nel villaggio di Charre è stata indimenticabile e adesso ha dato frutti che saranno preziosi per i bimbi che vivono là. La raccolta fondi online lanciata da Alice Martini, assieme all’associazione “Il Pellicano”, è andata infatti ben oltre le più rosee aspettative quando ieri si sono tirate le somme sulla piattaforma di crowdfunding “Ginger”, che ha ricevuto 137 donazioni. Ci si era dati l’obiettivo di raggiungere almeno 5.000 euro, che sarebbero bastati per acquistare latte formulato per 20 bambini per un anno intero. Invece si è arrivati a 12.865 euro, oltre due volte e mezzo la cifra a cui si puntava. Sono sufficienti per soddisfare le esigenze di oltre 50 piccoli per dodici mesi. Ma Alice Martini immagina che una parte potrebbe essere usata anche per comprare «farina e zucchero, che le suore distribuiscono anche andando di casa in casa, o altri viveri, come i fagioli, di cui fanno scorta. E potranno essere utili anche per gli aiuti che forniscono a ragazze che vivono in uno studentato davanti alla missione o per le attività della scuolina che gestiscono».

La raccolta fondi dopo il viaggio

Il viaggio si era svolto dal 26 giugno al 16 luglio dell’anno scorso e, una volta tornata a Cesena, la famiglia Martini-Castorri aveva tenuto nei cuori «il ricordo di tantissimi bambini che coi loro occhi profondi e i loro sorrisi allegri, nonostante tutto, sono stati una lezione di vita». E allora Alice Martini ha sentito il bisogno di «ricambiare con un gesto di solidarierà concreta quell’allegria e quella spensieratezza di chi è impaziente di condividere il suo niente».

È stata dunque lanciata una raccolta fondi sul web con l’obiettivo di trovare 5.000 euro da impiegare per comprare latte formulato per i bimbi. In appena tre settimane quel traguardo è stato tagliato e successivamente lo slancio è andato avanti per altri 40 giorni, fino ad arrivare a 12.865 euro.

La dura vita nel villaggio

In quella terra «con strade di terra e baracche nelle quali manca ancora oggi acqua ed energia elettrica» e piene di «bambini che a partire dall’alba trascorrono le giornate senza obiettivi e di donne che un’ora dopo il parto si mettono in cammino per tornare nelle proprie capanne», come sottolinea Alice Martini , il denaro per quel latte ha un valore enorme. «Abbiamo toccato con mano la povertà più estrema - ricorda l’infermiera cesenate - e anche noi ci siamo lavati in cinque con un secchio d’acqua, riscaldata sul carbone. Col passare dei giorni diventava normale ciò che non è normale: impiegare 17 ore per percorrere 450 chilometri in pulmino; recarsi alla fermata del treno, che passa uno o due giorni a settimana, senza sapere l’orario di passaggio e aspettare fino all’arrivo; mezz’ora di connessione internet ogni 2 o 3 giorni. Ogni sacrificio però ci dava la possibilità di vivere una forte emozione che andava a ripagare il sacrificio stesso. Abbiamo cercato di metterci a disposizione, cercando di dare aiuto, seppur piccolo rispetto a ciò che servirebbe, e conforto a chi ne aveva bisogno». Poi una riflessione che va oltre quel picchio di mondo: «L’Africa ti fa venire voglia di fare qualcosa, anche se spesso non sai cosa».

Il vice sindaco Castorri, durante quella trasferta, ha fatto soprattutto qualche lavoretto manuale, assieme ai bambini. Sua moglie ha invece messo a frutto la sua professionalità come infermiera facendo visita, assieme alle suore, ad alcune madri, portando cibo e latte.

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Drammi, sorrisi e aiuti

Ma dietro ogni incontro c’è sempre un nome, un volto, una storia, e allora ecco che riaffiora alla mente di Alice Martini la figura della «piccola Isa, rimasta orfana della madre alla nascita, e accudita nei primi anni di vita dalle suore della missione» e tanti altri bambini «con sorrisi allegri e occhi profondi».

Il crowdfunfing è diventato anche la dimostrazione che «la gioia di chi non ha niente sa piegare lo spirito di chi ha tutto». Più in concreto, «il ricavato gestito direttamente dalle suore della missione, servirà per acquistare latte in polvere per neonati», perché tanti «perdono la mamma durante o subito dopo il parto e neanche i familiari o gli amici riescono a prendersi cura di loro, per eccessiva povertà o mancanza di igiene, oppure perché le mamme sono malate di Aids e sarebbero destinati a morire».

Alice Martini è «felicissima e molto emozionata per un risultato per nulla scontato, ottenuto soprattutto grazie a tanti nostri amici generosi». Ed è commossa ripensando al Natale appena vissuto, che ha avuto un sapore particolare pensando al «tanto benessere che abbiamo qui rispetto al niente di là» e al fatto che in quella zona non pioveva da tanto tempo e «le cisterne in cui si raccoglie l’acqua piovana da bere erano quasi vuote».

I grazie ai benefattori

Adesso, nella missione a Charre, presente dal 2005 grazie a una comunità di suore della Sacra Famiglia di Cesena, che può contare su quattro sorelle di origine colombiana e due ragazze in cammino formativo, si pensa anche ai “premi” che sono stati decisi per ringraziare i sostenitori che si sono attivati per una nobilissima causa. A cominciare dalle 21 persone che hanno versato almeno 100 euro a testa, che riceveranno un video di ringraziamento di cui saranno protagonisti i bimbi del villaggio in Mozambico.

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