Cesena, il sindaco Lattuca: “La sicurezza è una responsabilità nazionale, non faremo più il parafulmine del Governo”

Cesena
  • 13 novembre 2025

Su diritto all’abitare e sicurezza urbana i sindaci d’Italia fanno fronte comune, come emerso dalla giornata inaugurale di ieri dell’assemblea nazionale dell’Anci in corso a Bologna. Come conferma il primo cittadino di Cesena, Enzo Lattuca, da un lato è “urgente” varare un piano casa nazionale capace di affrontare in modo strutturale l’emergenza abitativa.

Si tratta, precisa Lattuca, di un impegno già annunciato dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, lo scorso agosto in occasione del Meeting di Rimini. Ma a oggi non se ne riscontrano tracce, nemmeno in Finanziaria, fa notare. Intanto, sottolinea Lattuca, i Comuni si trovano a dover fronteggiare “da soli” e con strumenti “insufficienti” un problema che li investe direttamente. “Senza un coordinamento nazionale e risorse adeguate, la possibilità di garantire il diritto alla casa e di rispondere ai nuovi bisogni sociali rimane un obiettivo irraggiungibile”, non ha dubbi il sindaco di Cesena.

La sicurezza in città

Dall’altro lato, sul fronte sicurezza urbana, “sempre più spesso i territori vengono chiamati in causa come se fossero gli unici responsabili di gestire i problemi”. Ma la competenza è dello Stato. Certo, argomenta Lattuca, “i Comuni possono e devono fare la loro parte”, potenziando la collaborazione con le Forze dell’ordine e investendo in prevenzione, illuminazione e rigenerazione urbana. Come fa per esempio Cesena con l’area della stazione. Tuttavia, la gestione dell’ordine pubblico, della criminalità e delle risorse umane destinate al presidio del territorio “resta una responsabilità nazionale, che richiede strategie, mezzi e personale adeguato”. Per cui, “non siamo più disponibili a fare da parafulmine. Lo Stato si assuma le sue responsabilità, in particolare il ministero dell’Interno. Questo Governo aveva promesso di mettere la sicurezza tra le priorità, non è stato così e non si possono nascondere”.

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