Cesena, il Foro annonario prova il rilancio anche con un nuovo look


Completamente rinnovato nelle finiture, negli arredi e nelle decorazioni. Seguirà questo percorso il restyling del Foro annonario, che inizierà nei prossimi giorni. Assumerà un aspetto nuovo, che andrà oltre gli interventi edilizi e impiantistici descritti dal “Corriere Romagna”. L’equipe di architetti e designer ingaggiati dal Comune trasformeranno il Foro in un luogo più «caldo, accogliente e allegro». Lo faranno con arredi moderni e colorati, che andranno a riempire le “isole relax” pensate per l’atrio a piano terreno. Graffiti e opere d’arte contemporanea di artisti emergenti tappezzeranno le pareti e le scale degli ingressi. Disegni accomunati dalla forte luminosità dei colori utilizzati e dalla vasta espansione.
Critiche di Cesena siamo noi
Il piano di rilancio desta però perplessità nelle forze politiche d’opposizione. A cominciare dalla mancanza di «una visione pubblica coerente, capace di connettere economia urbana, partecipazione, rigenerazione culturale e rilancio del centro storico». Così sostiene Cesena siamo noi, che sottolinea come la nuova prospettiva si allontani ancor di più dall’idea originaria di fare del Foro un «polo attrattivo a supporto del centro storico. Non sarà più a sostegno del centro, ma rischia di porsi in concorrenza con esso, soprattutto per la presenza di Cia-Conad, soggetto dotato di capacità economiche e organizzative molto superiori rispetto a quelle degli esercizi locali». La storia travagliata della struttura, secondo Csn, dipende da «una scelta sbagliata in partenza: voler costruire un centro commerciale nel cuore della città, affidandolo a un privato senza visione pubblica. Decisione che oggi si ripropone in forme rinnovate, ma con le stesse logiche, portando avanti un modello di sviluppo urbano sbilanciato a favore della grande distribuzione. Troppo spesso sostenuta anche da questa amministrazione. Il piano di Conad potrà anche funzionare, ma resta il dubbio che tutto fosse già previsto o tollerato dalla Giunta». Facendo un passo indietro, Csn rimprovera all’amministrazione di aver collocato gli uffici pubblici «ad alta affluenza» al primo piano, «nel tentativo di tamponare la compromessa situazione economica». Mossa fatta «solo per evitare il tracollo immediato di Forogest», secondo da lista civica guidata da Marco Giangrandi.