Cesena: il Covid ha riacceso la dipendenza dall'alcol

Cesena

Covid e alcolismo: il virus ha riacceso la dipendenza in molte persone e avvicinato altre ad abusarne. Il lockdown, l'impossibilità di partecipare agli incontri dei percorsi di riabilitazione, lo stare chiusi in casa, l'isolamento ha spinto molte persone a ricadere nella dipendenza da alcol.

Problema giovanissimi

E il consumo è in forte crescita anche fra i giovanissimi perché si è molto abbassata l'età, fino a 12 - 13 anni, del primo contatto, come ha detto Michele Sanza direttore del Sert di Cesena durante l'incontro di “E-State al parco” del centro diurno “La Meridiana” con protagonista l'associazione Acat Cesena. «La tendenza dell’effetto della pandemia sui giovani (ad oggi non ci sono numeri disponibili) che abbia spinto il consumo di bevande alcoliche - ha detto Sanza - I ragazzi non mostrano alcolismo, ma hanno una modalità diversa di usare l'alcol per sballarsi, il cosiddetto “binge drinking” nel fine settimana, ossia l'assunzione di 5 o più bevande alcoliche in poco tempo per raggiungere un'immediata ubriacatura. C'è quindi ragione per essere preoccupati».

Il ritorno alla bottiglia

Ma non solo i giovani sono a rischio di dipendenze, il Covid ha riacceso molte fragilità in tante persone, che si sono riavvicinate alla bottiglia o che vi sono cadute per la prima volta, come ha spiegato Ivano Marchi presidente di Acat Cesena, che a breve diventerà Acat Romagna raggruppando anche gli altri club romagnoli. E l'importanza dei club nel territorio per il sostegno e l'accompagnamento di queste persone con disagi è stato sottolineato anche dall'assessora comunale Carmelina Labruzzo.

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