Cesena, il Comune acquisisce una palazzina abusiva a San Vittore per poterla demolire

Dopo 18 anni di attesa il Comune demolirà una palazzina abusiva che affaccia sulla via San Vittore. Quell’edificio a pochi passi dal Rio dell’Acqua, all’ingresso di San Vittore è abusivo e va demolito. Lo stabilisce una ordinanza del 2006, la cui legittimità è stata ribadita nell’ambito di un lento percorso processsuale. Ma visto che dopo 18 anni ancora il privato non ha provveduto, sarà il Comune a farsi carico della demolizione e per questo l’edificio è recentemente entrato a far parte del patrimonio dell’ente. L’ordinanza di demolizione e ripristino dei luoghi è del 2006 e venne emessa dall’allora dirigente del settore Sviluppo produttivo e residenziale facendo seguito ad un altro provvedimento: l’annullamento d’ufficio dei titoli edilizi.
La società Cerviantiquaria srl aveva ricevuto in un primo momento il permesso di costruire, doveva trattarsi di un intervento di ristrutturazione, ampliamento e soprelevazione di un fabbricato di civile abitazione. Questo venne annullato quando ci si rese conto che nel lotto erano stati computati anche 90 metri quadri dell’alveo abbandonato del corso d’acqua “Rio dell’acqua”, ma si trattava in realtà di superficie demaniale e per questo incompatibile a un intervento di edilizia privata.
Contro l’annullamento d’ufficio dei titolo edilizi Cerviantiquaria fece un ricorso straordinario al presidente della Repubblica che venne però respinto con dpr del 22 febbraio 2011. Un’altra strada tentata, in questo caso contro l’ordinanza di demolizione, fu quella del ricorso al Tar, ma anche in questo caso venne data ragione al Comune. La sentenza del Tar è di dicembre 2014, ma si è dovuto attendere fino a 23 marzo del 2021, quando il Consiglio di Stato ha dichiarato perento (estinto) il ricorso in appello, per avviare una nuova fase che porterà all’esecuzione di quella ordinanza di 18 anni fa. Fa parte di questa nuova fase la determina di acquisizione al patrimonio comunale del fabbricato di San Vittore.
È stata quest’ultima ad attirare l’attenzione di Graziano Castiglia che un paio di giorni fa ha scritto alla amministrazione comunale per sapere cosa intende fare di quell’edificio ora che ne è diventata proprietaria. La risposta è che verrà demolita come da ordinanza. E se l’acquisizione al patrimonio non comportava oneri per l’ente, ce ne saranno invece per la demolizione e per questi dovrà rivalersi sul privato.