Cesena, i residenti: “Progetto Villachiaviche troppo impattante”

Cesena
  • 03 agosto 2024

Un’opera «impattante» e lontana da quello che si sarebbero aspettati all’esito del confonto tra amministrazione e residenti. È al nuovo polo sportivo di Villachiaviche, uno dei 5 previsti nell’ambito del progetto Cesena Sport City e in corso di realizzazione grazie al Pnrr che si riferisce Marilena Lonzardi, residente della zona e promotrice di una petizione che raccolse 103 firme per chiedere che in quell’area fosse previsto un parco pubblico.

Il fallimento e il pua incompleto

L’area interessata è quella del complesso residenziale tra le vie Masiera, Corniolo e Seguno, composto da 5 palazzine e abitato da 50 famiglie, a ridosso del complesso sportivo. In quella zona, racconta, «non abbiamo nessun albero ancora, il sito viene da una vicenda complicata conseguente al fallimento, una decina di anni fa, dell’impresa costruttrice. La concessione obbligava l’impresa alla costruzione di un secondo campo da calcio regolamentare, per la società sportiva “Rumagna”, ma a seguito di tale fallimento il progetto non è stato completato, così come non era stata installata l’illuminazione pubblica né avviata la piantumazione del verde pubblico previsto in progetto e nel Pua».

La raccolta firme

«Quando il progetto è stato acquisito tramite asta da un’altra impresa, noi residenti abbiamo lanciato una petizione, raccogliendo 103 firme, chiedendo che invece dell’ulteriore campo da calcio fosse allestito un parco pubblico che, oltre ad essere fruibile da parte di tutta la cittadinanza, avrebbe potuto rappresentare una importante oasi di verde».

Il confronto, poi la delusione

La petizione è stata inviata anche al Quartiere e all’assessore Christian Castorri che ha ascoltato e coinvolto i residenti nella definizione del progetto, che però sono rimasti delusi nelle loro aspettative: «All’avvio dei lavori rileviamo che c’è ben poco di quanto ci sta a cuore: si costruiscono due campi di calcio a7 recintati (non dovevano essere parzialmente a libero accesso?) a pochi passi dalle nostre finestre e avranno fondo sintetico, per cui poggiano su una stesa di asfalto, oltre ad un altro campo da basket/pallavolo (altra soletta di cemento); si costruisce poi un edificio che ospiterà spogliatoi, palestra, campo da volley, servizi (cui vanno aggiunti gli spazi di accesso, cementificati pure quelli). Sta venendo fuori un parallelepipedo di tre piani di cemento armato non da poco... magari, altrove avrebbero optato per strutture meno impattanti», scrive Lonzardi che dubita anche che «sia stata prestata la necessaria attenzione al prevedibile maggior fabbisogno di parcheggi». «Secondo noi andava colta l’occasione per scelte più coerenti con la necessità della transizione ecologica». «È certo - aggiunge - che nell’intera area saranno introdotti alcuni alberi, arbusti e il prato fiorito (ricavato dall’area di laminazione che è stata raddoppiata) come se esso potesse sostituire gli alberi». «Dispiace rilevare - conclude - che l’amministrazione ci abbia coinvolti ed ascoltati meno di quanto ci aspettavamo, e che il Quartiere sia sembrato poco interessato alla questione».

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