Oggi a Cesena si è svolto il primo sciopero nazionale dei farmacisti e dipendenti delle farmacie private, i partecipanti protestavano contro il minimo aumento salariale, pari a 180 euro, offertogli da Federfarma e il mancato rinnovo del contratto nazionale.
Matteo Fabbri sindacalista della Fisascat Cisl Romagna afferma: “Quello che mi allarma e che dovrebbe allarmare tutti, è che ormai le università di farmacia sono vuote e tra i fattori scatenanti c’è anche la consapevolezza di intraprendere un lavoro futuro poco remunerato, che non copre la molteplicità di responsabilità a cui il farmacista deve far fronte sia in campo penale che in campo civile, anche per questo infatti deve dotarsi di un’assicurazione; senza contare tutte le spese a seguito della formazione necessaria per questo percorso. Noi chiediamo perciò un aumento di salario pari a 360 euro per persona”. Fabbri ricorda l’importanza di rinnovare un contratto nazionale che sia eguale per tutti, senza concentrasi su agevolazioni “perchè potrebbero creare inutile concorrenza in settore già precario”.