Cesena, i farmacisti protestano in piazza per il contratto: «Ridicolo l’aumento salariale di 120 euro»





Basta una moderata cena di pesce in tre a polverizzare l’aumento proposto da Federfarma. Un contentino di 120 euro che ha lasciato interdetti i 100mila lavoratori nazionali delle farmacie private e i sindacati di categoria si sono mobilitati. Oggi, nel primo pomeriggio, un centinaio di addetti della provincia di Forlì-Cesena e loro rappresentanti di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil sono scesi in piazza del Popolo, facendo sentire la loro voce contro l’esiguo incremento contrattuale proposto da Federfarma. Con l’auspicio che si riapra una trattativa seria per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro delle farmacie private.
I lavoratori chiedono un aumento salariale di 360 euro, mentre per Federfarma 120 sono più che sufficienti. E così c’è stata la rottura.
L’afa delle 14 non ha fermato i manifestanti, che si sono radunati davanti al palazzo comunale, alzando una temperatura bollente già di suo. «Contratto» e «disprezzo» sono gli slogan ripetuti a squarciagola dai camici bianchi, in corteo attorno alla fontana Masini, con cartelloni, bandiere, fischietti, manine clap, a rompere quel «silenzio che sorregge il potere di pochi».
La sponda del sindaco
Hanno anche trovato il sindaco Enzo Lattuca pronto ad ascoltarli, sotto il loggiato comunale. «Come amministrazione comunale vogliamo stare al loro fianco e accompagnarli in questa richiesta – commenta – anche se non abbiamo grande potere d’intervento visto che non siamo direttamente coinvolti al tavolo delle trattative. I farmacisti portano avanti per la comunità un servizio essenziale». Il primo cittadino cesenate ha poi accolto nel suo ufficio una delegazione di sindacalisti e la controparte provinciale di Federfarma per comprendere a fondo la questione.
Lo strappo
Le trattative si sono interrotte lo scorso maggio per l’indisponibilità di Federfarma ad accettare la proposta di adeguamento salariale proposta dalle organizzazioni sindacali di categoria. Si è dichiarata disponibile a riconoscere solamente 120 euro di incremento salariale complessivo per i prossimi tre anni di vigenza contrattuale. Una proposta ritenuta insufficiente dai lavoratori, che invitano a tenere conto dell’inflazione reale e della perdita di potere d’acquisto. Ma dopo l’aumento di soli 80 euro col contratto del 2021, Federfarma non vuole discostarsi dai 120 euro “offerti”.
La voce dei lavoratori
«Il nostro rinnovo – commenta il giovane farmacista Andrea Brogna – è una questione importante per la comunità. Lavorare con serenità va a beneficio sia del lavoratore, sia dei pazienti. Sono convinto che l’Amministrazione possa portare la questione in primo piano».
Alla manifestazione sono intervenuti anche Marianna Niro, di Uiltucs Uil, e Matteo Fabbri, di Fisascat Cisl, d’accordo su come il settore farmaceutico non sia in crisi e sia quindi doveroso un contratto equo per le numerosi mansioni svolte dai farmacisti privati.
«Ai farmacisti – conclude Sonia Bracone, di Filcams Cigl – va giustamente riconosciuta una maggiore dignità», tenendo anche conto che «i loro incarichi sono aumentati».