Cesena, Gruber Logistics: nessuno spiraglio: lunedì sciopero contro la chiusura

Cesena

Sciopero per tutta la giornata di domani alla Gruber Logistics. L’azienda che nel 2021 aveva acquisito la Combitras ha deciso di chiudere la sede cesenate, gli spazi di trattativa auspicati non si sono aperti di qui la decisione: si sciopera.

Venerdì mattina con una lettera firmata da Luigi Montesano, Antonietta D’Apolito e Fabrizio Ronconi, rispettivamente Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, si era aperto lo stato di agitazione in risposta alla decisione dell’azienda di chiudere. Una decisione che le organizzazioni sindacali ritengono non sia stata «adeguatamente motivata» e priva «della necessaria chiarezza».

È una scelta quella della Gruber che ha colto tutti di sorpresa. Multinazionale della logistica, vanta sul sito ufficiale più di 700 milioni di fatturato e oltre 60 sedi nel mondo. Quelle di Cesena e di Bologna le ottenne attraverso l’acquisizione di Combitras e di tutti i dipendenti nel 2021.

Il cambio di rotta è cominciato con la decisione di vendere il capannone della sede di via delle Pesche a Cesena. La prospettiva fino a non molto fa era quella di una nuova sede, in un capannone in affitto, in zona La Selva, nel Forlivese, poi a sorpresa l’annuncio della chiusura.

A rischiare di rimanere senza lavoro ci sono 20 dipendenti, ma in una situazione di estrema incertezza e con la prospettiva concreta di ritrovarsi presto senza entrate ci sono anche una decina di “padroncini”, ditte individuali nella forma, nella sostanza persone a partita iva che sono proprietari del loro mezzo di lavoro e che fino ad ora lavoravano con Gruber Logistics e che ora nulla sanno del loro futuro se non che è decisamente più incerto.

Per tutti, dipendenti e padroncini, e per le loro famiglie, si prospetta un Natale difficile: l’azienda ha avviato una procedura che dovrebbe concludersi il 20 gennaio, ma che ha già chiesto di anticipare al 20 dicembre. Tra i “padroncini” c’è chi ha già mandato la lettera di disdetta: «Ma può farlo solo chi ha già trovato altri clienti, parliamo di una netta minoranza: posso assicurare che è tutt’altro che facile trovare altro lavoro», spiega uno di loro. «Dall’azienda non ci è arrivata alcuna comunicazione. Nulla. Tra l’altro per noi le difficoltà cominceranno già dagli scioperi. Fanno bene i dipendenti, ma se l’azienda è ferma noi non lavoriamo e la nostra è una difficoltà che purtroppo resta meno visibile».

Ai dipendenti invece la comunicazione è arrivata e con quella anche l’eventualità di un trasferimento, ma ad ora, a parte una minoranza che ha preferito non esprimersi subito, tutti gli altri hanno respinto l’ipotesi. Le prospettive non sono rosee ma intanto ci si prepara allo sciopero.

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