Cesena: grana Green pass per gli ex malati di Covid

Cesena

Non c’è pace (vaccinale) per gli ex malati di coronavirus. Dopo essere stati coinvolti in molti in un caso di errate prenotazioni di seconde dosi (che non servivano) ed aver con difficoltà interagito con Ausl per sistemare la situazione, adesso si trovano a dover lottare contro un mulino a vento ancora più grosso: quello del Ministero della Salute. Infatti a computer o sullo smartphone quando hanno cercato di scaricarsi il proprio pass vaccinale lo hanno trovato incompleto. Con l’indicazione di una sola dose “di due” ricevute e quindi non “abilitante” alle eventuali richieste di green pass integrale e del tutto fruibile.
Il caso
La vicenda aveva preso vita alcune settimane fa quando molti ex malati di covid si erano visti uniti da un’unica problematica. Come da protocolli erano stati coperti con un’unica dose di vaccino. Ma per errori di dialogo tra le banche dati, che quasi sempre vengono inserite manualmente all’atto delle vaccinazioni, in tanti pur non avendo bisogno di una 2ª dose erano stati prenotati per la seconda dose ugualmente, ed avevano di fatto anche tolto “posto” (sotto forma di date disponibili) ad altre fasce d’età che si affacciavano al vaccino. L’Ausl in quel frangente ha preso atto della problematica e con un po’ di lavoro di ricerca è riuscita a togliere dalle liste della 2ª dose chi non ne aveva necessità (liberando spazio) ed emettere u certificato vaccinale corretto agli ex malati Covid.
Il green pass che non c’è
Adesso la stessa categoria di persone si trova a combattere con un ostacolo burocratico forse ancor più grosso.
Decine le segnalazioni giunte accumulate da un’unica difficoltà: non sapere con chi parlare a livello di Ministero della Salute per ovviare al problema. Tutte queste persone infatti a “livello centrale” risultano coperte da una sola dose di vaccino. È l’unica che per ora devono avere, ma il green pass che ne esce a computer o scaricandolo da “IoApp” è una mera dicitura di attesa della 2ª dose. Assolutamente in sufficiente per quello che potrebbe esser l’uso futuro di questa certificazione. Laddove un domani potrebbe essere chiesta la carta vaccinale valida per viaggiare, piuttosto che per entrare ad una manifestazione pubblica senza eseguire tamponi o controlli preventivi. Nessuno dei coinvolti, ad ora, è riuscito a trovare un numero a cui rivolgersi o un contatto “ministeriale” al quale spiegare il problema e farsi emettere un green pass valido e completo.

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