Cesena, Giunta Lattuca all’attacco del Governo: «Ecco come i tagli colpiscono bilanci dei Comuni e servizi ai cittadini»

È iniziato con un riconoscimento del sindaco Enzo Lattuca al Governo: quello per i 100 milioni di euro all’anno di finanziamenti messi a disposizione per un decennio per realizzare opere di protezione dall’alluvione nei territori colpiti nel maggio 2023, quasi tutto in Emilia-Romagna. Ma poi è proseguito con una sfilza di critiche a chi guida l’Italia, accusato di una serie di tagli e mancanze che sono un colpo per le casse del Comune e rischiano di affossare servizi essenziali per i cittadini, obbligando l’Amministrazione locale ad aumentare tributi e tariffe.

Si può sintetizzare così l’incontro pubblico organizzato l’altra sera dalla Giunta Lattuca alla Festa dell’Unità a Sant’Egidio, tutto basato sul refrain “Cesena chiama Roma”. Un’occasione per fare un’analisi su un doppio fronte - ha spiegato nell’introduzione Sebastiano Castellucci, neosegretario comunale del Pd - e cioè quello che si sta facendo a livello locale e ciò che sta facendo o non facendo il Governo. Ogni assessore (tranne Andrea Bertani, assente per ferie) è stato chiamato a rivelare l’impatto negativo di azioni o inazioni del Governo nei settori di cui si occupa.

Ferrini: sicurezza

Luca Ferrini, a proposito della sicurezza, ha detto che a Roma, invece che fare quello che serve, «si scrivono coi piedi Decreti contro i rave party o per reprimere il dissenso». Ha poi ricordato che il Comune ha «cambiato quasi un terzo della Polizia locale, ringiovanendola», ma si è detto preoccupato dalla «minaccia della chiusura della centrale operativa della Polizia di Stato» , che Lattuca considera assurda nel momento in cui «si sta costruendo la nuova sede del Commissariato, da dove di dovranno controllare 500 telecamere della videosorveglianza». Il sindaco ha avvertito: «Siamo pronti a raccogliere firme e fare manifestazioni». Poi ha aggiunto che «è una vergogna che non ci sia più la Polizia ferroviaria alla stazione di Cesena».

Labruzzo: disabili

Carmelina Labruzzo ha spiegato che c’è stata grande soddisfazione per l’approvazione della Riforma sulla disabilità, con individuazione della provincia di Forlí-Cesena come zona sperimentale per il progetto di vita personalizzato per ogni persona con disabilità. Ma i finanziamenti da Roma ammontano a soli 50mila euro per Cesena, che «bastano a mala pena per un solo inserimento in un centro socio-occupazionale, a fronte di 662 disabili in carico ai servizi».

Acerbi: bilancio

La sostenibilità dei conti per gli enti locali - è stato l’allarme lanciato da Camillo Acerbi - è a rischio, perché ultimamente i trasferimenti statali «non hanno tenuto conto dell’inflazione cumulata attorno al 20% negli ultimi quattro anni, che significa che a Cesena servono 16 milioni in più per garantire gli stessi servizi». Risultato? «Dopo 15 anni, abbiamo dovuto rincarare tariffe e tributi, anche se in misura limitata: 10 euro al mese in più per i pasti a scuola, 20 euro di aumento medio all’anno di addizionale Irpef». Colpa anche di una «cosa che non era mai accaduta: un anno fa lo Stato ci ha chiesto di restituire 700mila euro».

Mazzoni: urbanistica

Il Decreto salva-casa ha previsto, tra le altre cose, più flessibilità nei cambi d’uso, ma - ha spiegato Cristina Mazzoni - «si è scontrato coi piani urbanistici, che prevalgono sull’edilizia, come ha confermato una recente sentenza che ha respinto il ricorso di un privato contro il no del Comune a un cambio d’uso». Una linea giudicata doverosa per «evitare il Far-West, perché servono dotazioni in fatto di verde, parcheggi e così via in caso di aumento delle persone orbitanti sull’immobile di cui si chiede il cambio la destinazione d’uso».

Plumari: commercio

Premesso che «il commercio in centro e anche gli esercizi di vicinato nei quartieri soffrono qui come ovunque per l’e-commerce», Lorenzo Plumari ha fatto presente che «dall’aprile 2024 il Comune ha preparato un Abaco con regole per rendere più armonico il centro e fare durare per 5 anni le autorizzazioni per l’occupare suolo pubblico con tavolini e dehors esterni. Ma la legge nazionale sulla questione, attesa per fine 2024, è stata rinviata di un anno, bloccando l’entrata in vigore delle nostre regole».

Macrelli: violenza alle donne

Giorgia Macrelli ha lamentato che «nella stesura del Piano nazionale contro la violenza di genere si è dimenticato di consultare le operatrici dei centri anti-violenza», ha annunciato che in settembre apriranno in città case rifugio per le vittime e ha insistito sulla necessità di «andare all’origine della violenza, che è il patriarcato: bisogna partire dalle scuole, investendo sull’educazione sessuale e affettiva».

Baredi: scuole

«La scuola pubblica è il luogo in cui si impara tutto, a partire dall’inclusione, invece dal 2022, se si toglie dai conti luce e riscaldamento, c’è sempre stato sempre un segno meno nei finanziamenti statali». Risorse vitali per un comune dove ci sono 800 bambini nei nidi, 1.900 nella materne, 4.000 nelle primarie, con situazioni impegnative, come i 242 disabili dal nido alle superiori, per i quali «il Comune assicura 92.000 ore di sostegno, spendendo 2,4 milioni, per sopperire ai tagli statali». Poi ha fornito un dato impressionante: «Su 6.000 euro all’anno di costo per ogni bimbo che frequenta il nido, e a settembre ne apriremo tre nuovi, il Governo ne copre appena 420». Anche per lo Sportello psicologico alle superiori, il Comune ha dovuto fare da supplente al Governo.

Castorri: lavori pubblici

Christian Castorri ha detto che si stanno vivendo «anni bellissimi per le opere pubbliche, con un piano triennale di investimenti da oltre 100 milioni, il doppio del passato», grazie ai fondi Pnrr. Ma il Governo si è fatto uccel di bosco su infrastrutture come il Lotto Zero della Secante: «Nel marzo 2024 il vice ministro Bignami annunciò che era stato dato ad Anas l’incarico di progettarlo rapidamente - ha ricordato il sindaco Lattuca - ma nel maggio 2025 la deputata Buonguerrieri ha informato che sono necessarie varianti sull’Emilia. Chiediamo che almeno inizino i lavori entro la fine del mandato, nel 2029. Dal canto nostro, tra due anni apriremo il cantiere pèer la circonvallazione a Calabrina». Per il futuro, Castorri ha detto che «bisogna alzare l’asticella su manutenzioni di verde e strade, anche se dal 2014 abbia speso in asfalti 15 milioni».

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