Cesena, Fuori dalla prognosi riservata a otto mesi dall'incidente

Cesena

A 8 mesi da quel drammatico incidente avvenuto in via Savio è ancora intubata. Ma ora riesce a farsi capire dai suoi parenti e, soprattutto, la sua prognosi è stata sciolta e non è più riservata.

«Ha appena una ventina d’anni e quindi sapere che sopravviverà ci riempie il cuore, anche se il percorso per guarire è ancora lungo». A parlare è lo zio di Anna Aloe, la ragazza che il 15 giugno scorso finì in Rianimazione al Bufalini dopo un incidente che, soprattutto tra i vicini di casa che videro la scena, ancora tutti in quella zona di San Mauro ricordano fin troppo bene.

L’impatto era avvenuto in via Savio quasi all’intersezione con via Mami, a San Mauro in Valle. Una manciata di minuti dopo le 19.30 di quel mercoledì dalle temperatura già estive.

La giovane era appena tornata da una giornata trascorsa al mare col fidanzato. Doveva attraversare la strada quasi all’altezza della fermata del bus che c’è in quel tratto di via Savio. Vestita in abbigliamento ginnico, ma con ai piedi delle ciabattine infradito di colore rosa, a quanto pare doveva provvedere a far fare la passeggiata al cane. Aveva abbozzato ad una corsa per attraversare la strada. Ma lo aveva fatto proprio nel momento in cui stava transitando una berlina marca Hyundai con a bordo e alla guida una donna.

Non ci furono per l’autista i tempi tecnici per riuscire a scartare o a frenare in maniera da evitare l’impatto col corpo della ragazzina. Che era finita pesantemente a terra sbattendo prima sulle lamiere della vettura e poi sull’asfalto. Soprattutto con la testa.

In pochi istanti tutto il vicinato era affacciato sul luogo del sinistro.

Anna Aloe era apparsa subito gravissima al personale del 118 e della polizia locale intervenuto per i rilievi di rito. Trasportata al Bufalini per lei si erano aperte le porte della sala operatoria del reparto di Neurochirurgia. Poi quelle della Rianimazione e la sua prognosi da allora è sempre stata riservata.

«Ora abbiamo una prospettiva per la guarigione - spiega lo zio Marco Dellamore che normalmente vive con lei in via Savio - Ora la sua prognosi è stata sciolta. Dopo un lungo ricovero in Rianimazione era stata spostata nella lungodegenza di Torre Pedrera dove dovrà restare anche adesso per almeno ancora altri 7 mesi. Anna è ancora intubata ma adesso è vigile e riesce a farsi capire. Io le parlo e lei riesce a scrivere le risposte. Ha spiegato che attraversando la strada le si sono rotte le infradito. Per questo è inciampata finendo per non poter essere evitata dall’auto. All’inizio sembrava che potesse essere stata, la sua, una manovra suicida ma non è così. Noi parenti ci teniamo tantissimo in questo momento felice a ringraziare il personale del 118 che era intervenuto in quell’incidente. Sono stati bravissimi al pari dei chirurghi e dello staff della Neurochirurgia. Così pure quelli della Rianimazione. È passato tanto tempo ma finalmente abbiamo una speranza nuova di poterla vedere guarita e fuori dagli ospedali. E pensando al fatto che si tratta di una ragazza di nemmeno vent’anni è molto confortante».

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