Cesena, festival nel cimitero, replica alle critiche: «Evento silenzioso e col massimo rispetto»

Nessuna mancanza di rispetto e piena consapevolezza dell’importanza e della delicatezza del luogo. È lapidaria la risposta del direttore artistico di “Fu Me Festival”, Michele Di Giacomo, alle rimostranze avanzate dal cesenate Sergio Garaffoni e da altri cittadini in merito alla decisione dell’organizzazione di tenere tre eventi della rassegna al cimitero di Ponte Abbadesse. Eventi che - sottolinea Di Giacomo - è improprio definire spettacoli, perché «non ci permetteremmo mai di invadere con uno “show qualunque” un luogo del genere».
L’evento
Ecco allora di cosa di tratta: «L’evento si articolerà in una camminata all’interno del cimitero in cui, muniti di cuffie, rispettando il rigoroso silenzio che esige il contorno, i partecipanti ascolteranno una storia che parla di morte e del rapporto col lutto». La scelta del cimitero come sfondo dell’iniziativa culturale vuole «contestualizzare l’oggetto della narrazione. Sarà una profonda riflessione sul tema della morte. Un viaggio intimo dentro sé stessi. Senza alcuna spettacolarizzazione o mancanza di rispetto». Per fugare ogni dubbio su “Nephesh. Proteggere l’ombra”, viaggio fisico e sonoro ideato e diretto da Alessandro Renda, che si terrà al cimitero urbano di Cesena il 2, 3 e 4 settembre, Di Giacomo invita a «leggere la sinossi del testo che verrà diffuso in cuffia e dell’evento nel suo complesso». Da lì «emerge in chiaro modo che non si tratta di uno “spettacolo”», ribadisce con vigore Di Giacomo. Poi, a ulteriore sostengo della sua tesi, il direttore di “Fu Me” (acronimo che sa per “Future Memorie”) ricorda che «la camminata si svolgerà dopo le 19, in orario di chiusura al pubblico. Non ci sarebbe mai venuto in mente di interrompere i momenti di visita degli utenti. Inoltre , proprio per una questione di massimo ossequio abbiamo imposto un limite ai partecipanti: non potranno superare i 20 contemporaneamente».
Approvazione del Comune
Anche sul fronte della trasparenza e della regolarità, Di Giacomo tiene a dire che «è tutto verificabile. Abbiamo seguito l’iter autorizzativo. Abbiamo presentato alla Giunta comunale il progetto; l’amministrazione l’ha analizzato, valutato e poi con una delibera ufficiale l’ha consentito. Il Comune conosce nel dettaglio l’entità di ciò che proporremo al cimitero. E anche nel testo della delibera di Giunta è scritto a chiare lettere che non si tratta di uno spettacolo. Toccheremo un argomento scivoloso, ma che abbiamo pianificato, studiato e condiviso in tutto e per tutto anche con le autorità».
Idea già sperimentata altrove
Infine, il direttore artistico di “Fu Me” evidenzia che il camposanto come location «non è una novità. È un progetto già presentato nei cimiteri di Ravenna e Rimini e in questi giorni si sta svolgendo a Lecce. Sempre senza generare né incomprensioni né timori».