Cesena, falsa fideiussione per comprare un capannone: 4 denunce e sequestrato un falso sito legato a un noto gruppo bancario

Cesena
  • 31 gennaio 2024

Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Forlì, all’esito di specifiche indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Monza, hanno sequestrato un sito internet e un indirizzo di posta elettronica certificata, riconducibili apparentemente a un noto gruppo bancario italiano. l decreto di sequestro, emesso dal Gip del Tribunale di Monza su richiesta della stessa Procura della Repubblica brianzola, è stato eseguito nei confronti della corrispondente società che offre servizi di data center e web hosting.

Falsa fideiussione

I Finanzieri del Gruppo di Cesena, hanno accertato, in particolare, che il rappresentante legale di una società cesenate operante nel settore ortofrutticolo aveva rilasciato - a favore di un’altra impresa della stessa città operante nel medesimo settore, a garanzia del pagamento dei canoni di locazione di un capannone - una fideiussione bancaria di 35 mila euro, recante logo e indicazioni in tutto e per tutto riconducibili a quelli di un rinomato istituto di credito nazionale. All’atto della riscossione, tuttavia, quest’ultima società aveva scoperto, sorprendentemente, che la suddetta garanzia era in realtà falsa e che la banca emittente, che ne aveva pertanto disconosciuto l’autenticità, aveva già presentato numerose altre denunce per fatti analoghi.

Le Fiamme Gialle hanno rilevato, più nel dettaglio, che la fideiussione cartacea - creata ad hoc per indurre in inganno gli ignari utilizzatori - conteneva un codice QR, applicato sia sul fronte che sul retro del modello, che, una volta attivato mediante comuni smartphone, rimandava al (falso) sito internet dell’istituto di credito e all’indirizzo di posta elettronica certificata ad esso associata, appositamente realizzati per indurre in errore gli inconsapevoli fruitori che, invece, credevano di relazionarsi effettivamente con la banca.

Le investigazioni, tuttora in corso, hanno portato a denunciare quattro persone, in associazione tra loro, per le ipotesi di reato di truffa e abusiva attività finanziaria, prevista dal Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia.

La Procura della Repubblica di Monza ha richiesto e ottenuto il sequestro al fine di scongiurare il pericolo che la libera disponibilità, da parte degli indagati, del dominio e della casella di posta elettronica in questione, potesse consentire o agevolare la commissione di ulteriori reati di truffa.

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