Cesena, esplosione killer nel Vicentino riaccende la paura per il metanodotto in arrivo

L’esplosione causata da una fuga di gas da una condotta che trasporta metano, che martedì scorso ha causato il crollo di un’abitazione a Gallio, nel Vicentino, uccidendo sotto le macerie un medico 72enne in pensione, alimenta di nuovo le preoccupazioni già espresse dal comitato Notubo. Quello che contesta il progetto del metanodotto Sestino-Minerbo, in fase di costruzione, che attraverserà anche il territorio cesenate. La questione della sicurezza è stata indicata più volte come un problema anche da alcuni proprietari che abitano nelle aree dove passerà la pipeline di Snam. Per esempio, nella zona di Provezza ci sono almeno un paio di casi in cui il gasdotto verrà interrato a poche decine di metri di distanza dalle case.
Dalla società riferiscono che «l’episodio di Gallio non riguarda asset di proprietà o gestiti da Snam, ma è relativo a una rete di distribuzione, di cui Snam, operatore in ambito trasporto, cioè a monte della distribuzione stessa, non si occupa». Passando dall’incidente avvenuto in Veneto (provocato, a quanto pare, dal danneggiamento accidentale della conduttura da parte di un escavatore) al progetto in fase di realizzazione in Romagna, viene poi aggiunto che «il gasdotto Sestino-Minerbio, in capo a Snam, si sviluppa prevalentemente a distanza dai nuclei urbani».
Questo non rasserena però diversi cittadini che vivono in quelle definite “case sparse”, lontane in vari casi meno di 100 metri dalla “autostrada del gas” che sta per essere posata: un raggio entro cui sono documentati alcuni incidenti da cui sono derivati pesanti danni alle strutture nei dintorni, o comunque sono scattati allarmi che hanno reso necessarie evacuazioni precauzionali. Come è accaduto lo scorso 23 giugno a Cesenatico, in via Saltarelli (con la necessità di allontanare temporaneamente dalle loro case, per motivi precauzionali, 7 famiglie), dove - sottolineano però da Snam - «le nostre squadre sono prontamente intervenute, garantendo la sicurezza delle aree e la continuità delle forniture di gas, a beneficio della cittadinanza. Si è lavorato a stretto contatto con le amministrazioni locali, con frequenti scambi di informazioni, ed è sempre stato garantito ai cittadini il servizio di fornitura del gas naturale, senza alcuna interruzione sia nel comune di Cesenatico che nel limitrofo comune di Cervia».
In un passato più lontano, ma non remoto, è andata peggio, per esempio sulla linea Rimini-San Sepolcro, dove però - continua a gettare acqua sul fuoco Snam - «il gasdotto è stato poi completamente rifatto, secondo le migliori tecnologie disponibili e ripristinando completamente le aree interessate dalla posa delle condotte». Resta il fatto che, come ha ricordato di recente in un’interrogazione Luna Zanella, parlamentare di Alleanza Verdi Sinistra, «in una ventina di anni ci sono state due esplosioni in quella condotta, l’ultima delle quali nel 2016, quando le fiamme, altissime, hanno illuminato il cielo notturno dalla Romagna fino all’Umbria, ed è bruciato tutto su un vasto perimetro, e si trattava di un “tubo“ da 26 pollici, molto più piccolo di quello in fase di realizzazione».
In generale, dal colosso del gas fanno comunque sapere che «in aggiunta alle prescrizioni derivanti dalle normative vigenti, Snam, a conferma del proprio impegno sul fronte della sicurezza, si è dotata ed applica un insieme di regole e procedure tipicamente più stringenti rispetto alle prescrizioni derivanti dalle leggi e dalle normative tecniche di settore, applicabili a tutto il ciclo di vita dell’infrastruttura. L’insieme di tali regole e procedure costituisce il sistema di gestione Pims (Pipeline Integrity Management System), elaborato in conformità alla norma En 16348, che documenta come la società attui scelte progettuali e azioni ispettive e manutentive al fine di preservare la sicurezza e l’integrità della propria rete».