Cesena, Enzo Lattuca ha chiuso la campagna elettorale in piazza Almerici

Cesena
  • 07 giugno 2024

Ha scelto piazza Almerici, rinnovata e pedonalizzata al termine del progetto delle Tre Piazze che le opposizioni hanno sempre duramente contestato il sindaco uscente Enzo Lattuca per chiudere la campagna elettorale che lo vede candidato per il secondo mandato alla guida della città.

Sullo sfondo la Biblioteca Malatestiana, prima di lui sul palco il sindaco di Cesenatico Matteo Gozzoli, la sindaca uscente di San Mauro Pascoli Luciana Garbuglia e la rappresentante degli studenti e delle studentesse del liceo “Monti” Ginevra Poletti. Davanti una platea di sostenitori e simpatizzanti e gli alleati della coalizione: i candidati di Pd, Cesena 2024, Movimento 5 Stelle, Civica Popolare, Patto per Cesena, Fondamenta - Alleanza Verdi Sinistra. A loro va il primo ringraziamento: «Questa campagna elettorale non sarebbe stata possibile farla come l’abbiamo fatta senza questo grande impegno collettivo. Abbiamo fatto una campagna elettorale per raccontare le nostre proposte ma anche per dirvi la verità».

La verità ad esempio il fatto che «A Cesena c’è un emergenza casa, su sui ci siamo impegnati e che non abbiamo ancora risolto e quindi continuerà ad essere una delle nostre priorità». Poi la Stazione «così com’è oggi non ci piace» e l’impegno a trasformarla già tradotto in 20 milioni di investimenti. Un’altra «verità» detta in questa campagna è che la sanità pubblica, «è seriamente messa in discussione da un modello nazionale che punta a smantellarla». Cita il nuovo ospedale («Da 9 mesi aspettiamo il via libera del ministro Schillaci al progetto senza il quale l’Ausl non bandire la gara») ma rilancia: «Bisogna puntare su cure sempre più domiciliari. Per questo con l’Ausl ci stiamo impegnando a mettere a disposizione dei medici di base e infermieri di comunità immobili comunali nei quartieri».

Rilancia l’impegno sulle scuole e gli asili, già al centro del primo mandato, ribadendo il progetto di ampliare le possibilità di fermarsi anche al pomeriggio a farne sempre più luoghi di socialità per ragazzi e ragazze oltre che un supporto nella conciliazione dei tempi di vita e lavoro per le famiglie. Anche i luoghi della cultura e dello sport sempre più saranno concepiti come «infrastrutture sociali fondamentali».

Torna su «Frazioni, non periferie», uno degli slogan della campagna elettorale del 2019. «Credo sia un dato di fatto. Dovremo fare di più e più in fretta, ma credo che nessuno ovunque viva, si sente ai margini». Rilancia l’impegno su verde e ambiente, il progetto della Bicipolitana e i boschi urbani. Poi cita altri tre temi che gli stanno a cuore: gli anziani, l’impegno a lavorare sulle fragilità, ma senza limitarsi a declinare il tema in questo senso. Poi il lavoro: «di più, sicuro, per tutti, ed equamente retribuito» e poi la sicurezza, su cui non manca la stoccata alle strumentalizzazioni degli avversari.

La parte finale è quella più emotiva: «La cosa più incredibile che ho imparato in questi anni è che a Cesena le cose belle sono ovunque. In ogni quartiere, in ogni frazione. Compito del sindaco non è sostituirsi agli elettori ma valorizzare, mettere insieme, proteggere e moltiplicare le migliaia di cose belle che ogni giorno, spontaneamente, fioriscono nella propria città». Così ha interpretato il suo ruolo anche nei giorni dell’alluvione. «In quei giorni drammatici le cose belle erano ovunque e accadevano solo perché a Cesena sappiamo lavorare, soffrire e gioire insieme. Insieme, perché a Cesena la costruzione del futuro è uno sforzo collettivo che passa dal riconoscimento della diversità come ricchezza e forza e non per la scelta isolata si un leader o di piccoli gruppi di potere». Un ultimo appello ad andare a votare e poi l’ultimo saluto: «Soffia un vento buono, allora apriamo le vele. È tempo di prendere il largo».

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