Cesena, Enzo Lattuca e la nuova corsa a sindaco: “Il sogno è completare lo stadio” VIDEO

















«Spesso me lo chiedono i bambini delle scuole. Come sia fare politica e fare il sindaco. Io gli rispondo sempre che è un gioco di squadra. Un grande gioco di squadra». Al teatro Verdi Enzo Lattuca ha presentato la sua nuova candidatura a ricoprire (per il secondo mandato) la carica di sindaco di Cesena. Aprendo ufficialmente assieme alla squadra che lo sosterrà la campagna elettorale verso le Amministrative di giugno.
Le cose belle si fanno insieme. Almeno un po’ di quell’insieme dello slogan che Enzo Lattuca ha scelto per la sua seconda campagna elettorale da candidato sindaco ieri si è è presentato al Teatro Verdi, il luogo che ha scelto per aprire ufficialmente la campagna elettorale. Un avvio in musica con due ballerini sul palco che subito hanno ceduto la scena alle parole. Per prime quelle delle associazioni.
Poi tocca agli alleati. La prima a prendere la parola è Cristina Mengozzi per il progetto politico cesenate Fondamenta- Alleanza Verdi Sinistra. Dopo di lei, emozionatissimo, è Leonardo Agrella a prendere la parola, lo fa per il Movimento 5 Stelle rompendo così gli indugi sull’ingresso in coalizione che rivendica a più riprese il posizionamento del Movimento 5 Stelle nel campo progressista ed elogia quanto fatto in questi cinque anni da Lattuce. Accenna anche alle differenze, il gruppo che rappresenta il suo partito è sempre stato fieramente all’opposizione d’altra parte: «Le nostre differenze nella coalizione sono diventati punti di forza. Nel campo progressista le conoscenze non si dividono si moltiplicano». Dopo prende parola Matteo Amadori per Civica Popolare, e quando arriva il turno di Patto per Cesena che unisce Pri e Azione è Luca Ferrini a salire sul palco. «L’insieme che ho conosciuto in questi anni è la Giunta di cui ho fatto parte». Ricorda i momenti difficili, «la laurea in pandemia» e il «master in alluvione». «Là fuori tira un vento strano, ma non temete che avvantaggi gli avversari, perché come diceva Seneca non c’è vento favorevole per chi non sa dove andare». Lorenzo Zammarchi per Cesena 2024 e Lorenzo Plumari per il Pd completano gli interventi dei partiti e la parola passa a Lattuca che sale sul palco accolto da un boato. È emozionato e non lo nasconde.

Parte dall’esperienza fatta in questi 5 anni: «Il sindaco è qualcosa che si è, che non ci si può limitare a fare». Così è stato per lui: «Ho vissuto questi anni in simbiosi con la città. Questo vuol dire combattere quando c’è da combattere, soffrire, lavorare, rialzarsi, ripulirsi, come è stato dopo l’alluvione. Ma anche gioire insieme alla città, di fronte alle soddisfazioni delle opportunità che si riesce a cogliere, ma anche successi come quelli di una settimana fa, con quell’ultima partita che ci ha portato dove ci spetta stare». Quell’ultima partita, ha anticipato, «ci permette di togliere da dietro il divano un sogno: quello di completare lo stadio». «”Insieme si fanno le cose belle” lo abbiamo scelto perché racconta Cesena, perché ogni giorno la riconosco in queste parole. Nella storia di Cesena ci sono protagonisti e pionieri, ma la storia di questa città è soprattutto fatta dello sforzo dei tanti, del collettivo».
Lavoro, ambiente, scuola, benessere e sport sono le parole chiave del programma. Alla prima riconduce anche il tema caldissimo della casa, «l’unica delega che probabilmente terrò per me», anticipa. Rivendica il lavoro fatto sull’ambiente cominciato anni fa stralciando 250 ettari di previsioni di trasformazione urbana a cui, anticipa, «nel mese di maggio se ne aggiungeranno». La scuola, protagonista del primo mandato lo sarà anche del secondo, l’obiettivo: «Arrivare al 60% di copertura dei nidi» e con il progetto Oltre la campanella fare delle scuole un posto in cui trovare pranzo, sport, laboratori e corsi.
Il benessere «di tutte le generazioni e di tutti i cittadini, contrastando le povertà estreme e quelle che si nascondo». È un tema che sullo sfondo ha la sanità: «non smetteremo di batterci per un servizio sanitario universalistico». Accenna al nuovo ospedale, «da sei mesi aspettiamo la firma di un decreto ministeriale che ci consenta di entrare nel vivo dei lavori», ma anche alla casa della salute che sorgerà alla ex Saub. La cultura: «non solo dei luoghi ma dei contenuti». Poi lo sport: «Non ha precedenti nella storia della città quello che stiamo facendo per l’impiantistica sportiva». Ed è qui che ha ricordato Piero Gallina e ribadito l’impegno a intitolargli la pista d’atletica.
In questi due mesi di campagna elettorale, «non ci faremo trascinare nelle zuffe, ma non ci sottrarremo al confronto» e per le prossime settimane anticipa 19 appuntamenti: «Sarà la Fiera delle Cose Belle».
Infine la stoccata netta agli avversari che vanno in giro descrivendo come un’opportunità quella di eleggere una amministrazione «che parla la stessa lingua del governo». «Dietro c’è un concetto pericoloso che accredita che se si è amici del potente, si ottengono cose migliori. Questa non è la democrazia. Così come sono convinto che i cesenati non accetteranno il mantra della liberazione: i cittadini di questa città dal 1300 hanno dimostrato che quando trovano intollerabile l’oppressione si liberano da soli. Non hanno bisogno di paladini».