Cesena, emergenza casa: duello duro in Consiglio, strategie approvate con opposizioni fuori dall’aula

Cesena

Il Consiglio comunale ha approvato ieri, a maggioranza, le nuove Linee strategiche 2026-2029 per soddisfare la domanda di case popolari e di alloggi sociali a basso costo in città, col l’obiettivo di arginare l’emergenza abitativa. A introdurre il dibattito è stato il sindaco Enzo Lattuca, che ha ricordato sia le difficoltà che le misure attuate in questo ambito. «In Regione - ha spiegato - abbiamo un costo medio di 13 euro al metro quadrato. Cesena ha i valori più alti in Romagna e sono schizzati anche i costi di costruzione, arrivando a 1.900 euro per il comparto residenziale. Il Comune ha in funzione 800 appartamenti erp, la Fondazione Affitti gestisce 150 contratti e riprendiamo il percorso per l’housing sociale nel quartiere Novello». Ma il primo cittadino cesenate ha ribadito la necessità di «politiche nazionali» per fare fronte a un problema sempre più grave.

Dibattito politico acceso

Dal canto loro, le opposizioni hanno frenato la narrazione delle forze di maggioranza. Fratelli di Italia ha più volte rimarcato la mancanza nelle Linee guida stilate dalla Giunta «di un’analisi quantitativa e qualitativa dei costi utile a programmare il futuro. Si continuano a rincorrere i proprietari, come fossero loro ad aumentare i canoni. Ma il 5% dell’insufficiente patrimonio erp è sfitto». La Lega ha rincarato la dose: «Abbiamo assistito al tentativo di far credere ai cesenati che l’housing sociale rappresentato dal quartiere Novello potesse soddisfare la domanda di case. Siamo davanti a un fallimento delle politiche abitative promosse dalle Giunte Pd. Si sono preferite le piste ciclabili alla vera priorità: le case».

Cesena siamo noi e Partito Democratico si sono scontrati sulle 889 famiglie in attesa di una casa popolare. «Scoprire dalla relazione - ha affermatoto il gruppo civico di minoranza - che nel 2024 il Comune ha realizzato solo 4 alloggi di edilizia pubblica è drammatico. C’è un divario disarmante tra ciò che viene annunciato e la realtà. Non c’è nemmeno evidenza dello studentato di viale Europa». Il Pd ha invece sostenuto che «le famiglie in attesa di sistemazione non sono indigenti», ma nuceli che hanno «esigenze di formule abitative diverse e a prezzi calmierati».

Il quartiere Novello

Queste soluzioni potrebbero aversi, a detta della maggioranza, con la ripresa del cantiere Novello, per il quale sono stati approvati i nuovi budget e business plan. Il progetto subirà un ridimensionamento per fronteggiare l’aumento dei costi di costruzione, saliti di 5,4 milioni di euro. Conterà 145 alloggi, 86 dei quali realizzati entro il 2027, altri 59 negli anni successivi, se i primi forniranno risorse sufficienti. Verranno affittati a 5,90 euro al metro quadrato.

Ma la travagliata storia di quel progetto non poteva che sollevare dubbi. «È il maggior fallimento della gestione politica di Cesena - ha tuonato Csn - Per una risposta all’emergenza che non ci sarà mai, il Comune ha conferito un terreno da 10 milioni di euro, capitale pubblico che è evaporato. La Regione ci ha fornito 2 milioni per il parco attorno e oggi versa in condizioni di totale degrado, abbiamo acquistato un’area da Rfi per 2 milioni e stanziato 400mila euro di risorse comunali».

«Non esistono alternative perché ulteriori fondi non ce ne sono», è stata la difesa del Movimento 5 Stelle.

Scettico sulla prima consegna di abitazioni nel 2027 il gruppo Fratelli d’Italia, che ha ricordato come il Novello sia oggetto di un accertamento tecnico preventivo che, «se tramutato in processo civile, allungherà i tempi». Ha poi aggiunto: «La vicenda si protrae da 15 anni, gli aumenti citati legati al Covid, alle guerre, al costo dell’energia sono questioni degli ultimi 5».

Uscita polemica dall’aula

Delusi anche dal rifiuto della maggioranza di convocare una seconda commissione per approfondire il nuovo business plan, così come verso “Fabrica”, società che gestisce il cantiere Novello, del tutto sorda alle richieste di informazioni, gli esponenti della minoranza, innervositi anche da interruzioni durante i loro interventi, hanno poi scelto di abbandonare l’aula. E sono stati anche ripresi dal presidente del Consiglio comunale, Filippo Rossini, per qualche eccesso nelle manifestazioni di disappunto.

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