Cesena elezioni 2024, tutti i nomi in pole position per la Giunta Lattuca-bis: molte conferme e donne acchiappa-voti

Le giornate di oggi e domani saranno dedicate agli incontri post-voto tra il confermato sindaco Enzo Lattuca e i rappresentanti delle sei liste della coalizione che lo hanno sostenuto. Cinque anni fa erano bastati soli cinque giorni per annunciare la squadra, perché il ballottaggio aveva permesso di avere in anticipo un quadro dei risultati del primo turno su cui ragionare, in attesa di capire se il candidato del centrosinistra avrebbe vinto o no. Questa volta, forse, servirà una manciata di giorni in più: la formazione della Giunta del Lattuca bis, che conterà due assessori aggiuntivi (passeranno da 7 a 9, grazie al riconoscimento di Cesena come capoluogo), si perfezionerà probabilmente nei primi giorni della prossima settimana. Ieri c’è stata l’ultima riunione della vecchia Giunta, che è stata sostanzialmente un incontro di saluto, e da oggi inizierà ufficialmente il nuovo corso. Ma è facile immaginare che diversi assessori continueranno la loro avventura a fianco del sindaco. Non è un caso che tutti si sono ricandidati, con l’eccezione di Francesca Lucchi, ma solo perché pare destinata a correre alle elezioni regionali, previste in novembre. E non è neppure escluso che possa comunque tornare a fare l’assessore per qualche mese, per portare avanti alcuni progetti, in attesa di tuffarsi nella dimensione delle Regione.

Aria di conferme e donne in luce

Il fatto che i componenti della Giunta uscente si siano rimessi in gioco è stato un chiaro segnale della loro disponibilità e della volontà del leader dell’alleanza larga che non si facessero da parte, e questo potrebbe preludere a diverse conferme. Anche perché quasi tutti hanno ottenuto risultati molto buoni a livello di preferenze. Va detto che i consensi personali contano, ma non condizionano le scelte, che restano nelle mani del sindaco, sia formalmente sia sostanzialmente, soprattutto dopo un successo così eclatante come quello che ha ottenuto. Però sarà difficile ignorare la forza conferita dagli elettori a Maria Elena Baredi (Pd) e Carmelina Labruzzo (Popolari per Cesena), prima e terza più votate tra tutti i candidati al Consiglio comunale, e già con esperienze amministrative importanti (la prima come ex assessora e ora come presidente di Asp, la seconda come assessora uscente, che ha fatto un lavoro che ha lasciato il segno sul fronte dei servizi sociali). Così come non sono irrilevanti percorsi preparatori, con crescenti responsabilità, fatti da alcuni giovani politici, a partire da Lorenzo Plumari, segretario comunale del Pd, che è uno dei papabili a ricoprire un ruolo da assessore. Restando alle probabili conferme di assessori in casa del Partito Democratico, sembrano avere ottime chance Camillo Acerbi (molto apprezzato anche dalle minoranze) e Cristina Mazzoni, che si sono occupati rispettivamente di Bilancio e Urbanistica. Passando agli alleati del Pd, l’impressione è che tutti e cinque (che sono riusciti a eleggere un consigliere comunale e nel caso di Cesena 2024 ben tre) saranno valorizzati con incarichi pubblici di primo piano, in linea con la filosofia del “campo largo”, tanto cara a Lattuca. Che non è detto necessariamente che debbano essere deleghe da assessore, perché per esempio ci sono altre posizioni di rilievo, come quella di presidente del Consiglio comunale o alla guida di società partecipate strategiche, come Asp. Comunque una cosa che sembra abbastanza scontata è la conferma di Christian Castorri, (Cesena 2024), vicesindaco uscente. Proprio il fatto di essere stato un numero due “vero” e non solo sulla carta potrebbe soddisfare la lista civica, magari con l’integrazione di qualche responsabilità extra Giunta. Comunque, in generale, va anche tenuto conto del fatto che non tutte le deleghe hanno lo stesso peso: ci sono assessorati che contano di più e anche quella valutazione servirà a riconoscere i differenti apporti dati da ciascuna forza politica. Fermo restando che la distribuzione delle varie deleghe risponderà prima di tutto al criterio di specifiche competenze in certi ambiti. Su questo Lattuca ha sempre insistito.

Gli altri alleati di Lattuca

Continuando la carrellata sulle quattro liste più piccole della coalizione di centrosinistra, dopo avere già detto di Labruzzo per i Popolari, nelle file dei 5 Stelle quello con più esperienza è senz’altro Vittorio Valletta, ex leader della lista civica Cesena siamo noi ma anche pentastellato della prim’ora, poi espulso prima del rientro a seguito della svolta radicale voluta dai vertici sovracomunali del Movimento. Però, anche se è una possibilità concreta, non va neppure dato per scontato che sarà lui l’assessore, perché tanti anni di opposizione dura al Pd potrebbero consigliare un periodo di consolidamento della recente distensione. In questo come in altri casi, è probabile che il sindaco chieda di indicare una rosa ristretta di nomi tra cui potere scegliere, come fece cinque anni fa. Questo vale più che mai per alcune liste che sono il frutto dell’unione tra diverse anime. Come quella a sinistra del Pd, che include Fondamenta, Alleanza Verdi e Sinistra, Possibile e Psi, che dovranno fare ragionamenti anche al loro interno. Damiano Censi e Luca Capacci sembrano gli esponenti più accreditati di quella galassia, ma un po’ a sorpresa si è messa in luce Giorgia Macrelli, prendendo più preferenze di loro. Discorso simile per Patto per Cesena, nato dall’abbraccio tra il Pri e Azione di Calenda. L’ipotesi di una conferma dell’assessore uscente dell’Edera Luca Ferrini non è da scartare, ma Ivan Piraccini, in quota Azione e già assessore della Giunta Lucchi, è un’alternativa, vidimata da un numero di preferenze prese che è stato un po’ più alto.

Non va infine dimenticato che nelle scelte degli assessorati bisognerà tenere conto anche dell’equilibrio di genere: la legge impone che almeno il 40% degli assessorati vada riservato a uomini o donne. Questo significa che dovranno essercene quattro di un sesso e cinque dell’altro.

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