La sua crociata è partita dal palo in cui la primavera scorsa ha perso la vita il figlio Marco. E ora si allarga per chiedere la messa in sicurezza di tutti i piloni e sostegni in metallo sparsi sulle strade.
Cesena, “Dopo Marco, mai più”: la battaglia di un padre per salvare altre vite
L’iniziativa
è la battaglia di Francesco Panigadi, che ha dato vita all’associazione 50 × 1000 (nata giuridicamente nel 2021 con sede a Faenza, dove vive) sull’onda del dramma peggiore che può capitare a un genitore: sopravvivere alla perdita di un figlio.
A lui è successo, ma ha deciso di trasformare il dolore in un progetto sociale per salvare altre vite. Purtroppo le cronache sono piene di incidenti mortali in cui automobilisti o motociclisti perdono la vita nell’impatto contro lampioni o pali della segnaletica stradale. Francesco li chiama “pali cattivi” e a spingerlo in questa campagna di prevenzione è proprio il ricordo del giovane, scomparso nel marzo scorso a 25 anni. «C’è Marco che mi controlla...“pa’... fai che non accada ad altri...”» è quello che si ripete ogni giorno.
L’impatto fatale
Dopo la morte di Marco, Francesco ha dovuto affrontare un periodo doloroso, fatto di domande e di tentativi di capire cosa fosse successo. L’incidente contro un palo rigido, a pochi centimetri dalla carreggiata, rendeva inevitabile la morte di chi lo colpiva.
Lo studio tecnico condotto con la perizia di Giulio Dondi, professore ordinario del Dipartimento di Ingegneria civile, chimica, ambientale e dei materiali dell’Università di Bologna, ha dimostrato che un sostegno di quel tipo non avrebbe mai dovuto essere installato in quel punto o comunque avrebbe dovuto essere protetto da barriere idonee.
L’obiettivo non è mai stato per Francesco quello di individuare colpevoli, ma di evitare che una simile tragedia possa ripetersi. Per questo ha avviato un confronto con le istituzioni affinché quel palo in via del Sale, e il suo “gemello” posto sul lato opposto della strada verso l’Adriatica, fossero messi in sicurezza con barriere new jersey.
Dopo diversi passaggi istituzionali, al momento è stato realizzato un intervento provvisorio conforme ai criteri richiesti. Il 6 novembre scorso il presidente della Provincia e sindaco di Cesena, Enzo Lattuca, ha comunicato la messa in sicurezza provvisoria e dopo il sollecito di Francesco si è provveduto a 15 metri di copertura, due terzi davanti al palo e un terzo dietro, con riempimento ad acqua per garantire una massa frenante adeguata.
La Provincia ha inoltre annunciato una ricognizione completa di situazioni analoghe sull’intero patrimonio stradale provinciale, per individuare altre criticità.
Il progetto
Da qui nasce il progetto “Palo Buono-Palo Cattivo”, che prenderà avvio nel 2026 e rientra nella missione dell’associazione, con l’idea di educare i giovani a riconoscere ciò che agli occhi degli adulti è diventato invisibile. Si prevede il coinvolgimento delle scuole di ogni ordine e grado: gli studenti saranno chiamati a fotografare e segnalare pali “buoni” e pali “cattivi”. Gli universitari raccoglieranno i dati e li elaboreranno attraverso tesi di laurea, tirocini e progetti di ricerca.
Mettere in sicurezza un palo costa circa 12mila euro. L’obiettivo è garantire interventi su due pali pericolosi all’anno per provincia, attraverso una raccolta fondi, che basterebbe fosse sostenuta da 12mila famiglie donando 1 euro ciascuna. Si punta in questo modo a costruire un progetto nazionale che coinvolga scuole, università, famiglie e istituzioni in un percorso condiviso di prevenzione e sicurezza.