Si è conclusa con la richiesta di condanna a 4 anni e 17mila euro di multa da parte della Procura la fase dibattimentale per un 27enne, di origini napoletane ma residente a Rimini insieme alla famiglia, che è stato arrestato qualche tempo fa dagli agenti della Polizia locale di Cesena perché lo hanno trovato in possesso di oltre mezzo chilo di “fumo”. Per l’esattezza, all’interno del suo zaino sono stati rinvenuti circa 530 grammi di hashish: era nei giardini Malmerendi, in zona Mulini, ed è stato stato immediatamente bloccato e condotto al Comando Fiorini per l’identificazione.
Spacciatore tramite Telegram
Dopo una notte in cella di sicurezza a disposizione della magistratura inquirente, il 27enne era comparso in aula a Forlì, davanti alla giudice Ramona Bizzarri e assistito dall’avvocata, Maria Riveccio, per raccontare la sua versione delle dinamiche che hanno portato fatto scattare l’arresto. L’imputato, che ora è agli arresti domiciliari, aveva confessato di non essere il vero “padrone” del carico di droga, ma di essere stato ingaggiato come corriere tramite la popolare piattaforma di messaggistica Telegram, dove lui stesso si era candidato per racimolare un po’ di hashish e qualche soldo.
Ieri, in tribunale a Forlì, si è tornati davanti al giudice (in aula erano presenti anche i genitori dell’imputato) per consegnare gli esiti dell’esame sui principi attivi presenti nella droga sequestrata.
L’accusa vuole pena pesante
È questo il contesto in cui la Procura ha chiesto la condanna al massimo della pena, facendo leva sul fatto che il 27enne è recidivo. Per l’accusa i fatti sono comprovati sia dalla sostanza stupefacente rinvenuta in occasione dell’arresto (la perquisizione è stata poi estesa anche all’abitazione dell’imputato, dove è stato rinvenuto un bilancino) che dalla fuga tentata al momento del controllo.
La richiesta della difesa
La difesa, invece, ha fatto presente come il 27enne durante il processo «abbia avuto l’onestà intellettuale» di raccontare quanto è accaduto e di «voler uscire da un periodo di tossicodipendenza». E così l’avvocata del giovane ha avanzato la richiesta di convertire la pena della reclusione in carcere in una sostitutiva e di poter procedere al dissequestro del cellulare, regalo di compleanno dei genitori.
La giudice Ramona Bizzarri, dopo una breve riunione in camera di consiglio, ha deciso di rinviare la decisione all’inizio della prossima settimana.