Cesena, di nuovo un bimbo ferito nel gioco inclusivo al parco: “Pericoli segnalati dall’inizio”

Sono in miglioramento le condizioni del bimbo di 6 anni ricoverato in Rianimazione Pediatrica all’ospedale Bufalini in seguito a un trauma renale dovuto al forte colpo alla schiena subito sbattendo mercoledì sulla sbarra di ferro della giostra inclusiva del parco giochi Cesuola. Strutture di cui, più volte, i frequentatori del giardino pubblico hanno chiesto la rimozione perché pericolose. Istanza sostenuta dall’esperienza. La stessa esperienza che a sole 24 ore da questa sfortunata vicenda racconta di un nuovo incidente sul gioco “incriminato”. Giovedì pomeriggio un altro bambino si è procurato un trauma a un dito: avrebbe inserito la mano all’interno della fessura tra i due cerchi che costituiscono la struttura della giostra e, iniziata la rotazione, la mano si è incastrata e non riuscendo a toglierla dalla fuga un dito è rimasto schiacciato. «Storia vecchia - afferma Daniele Brighi, ex consigliere del quartiere Cesuola -. Fin dall’inaugurazione dei giochi ho contestato la troppa larghezza di quella fessura (circa un centimetro). L’ho segnalata subito al Comune che mi aveva assicurato che avrebbe collocato un altro cerchio di plastica sopra quello già presente in ferro per coprirla. Niente. Nessuno è mai intervenuto». La struttura è formata da due cerchi concentrici con diametri differenti, uno fisso e uno mobile che consente la rotazione della giostra. Impostazione che non ha mai convinto Brighi: «Il bordo del disco semovibile non strisciando sul cerchio esterno crea quel buco. Invece - sostiene - dovrebbe passare esternamente all’altro cerchio e sfiorarlo: come il coperchio di una pentola». Preparato in termini di sicurezza quale ex comandante dei vigili del fuoco in pensione, Brighi ha rilevato una lista di criticità che riguarderebbero la giostra del parco di Ponte Abbadesse: «Oltre ai danni alla persona - dice - quella fessura comporta anche accumulo di sporcizia come foglie secche sulle quali un bimbo potrebbe scivolare e stagnazione di acqua. Inoltre si intrufolano lucertole e bisce». E rincara sottolineando «l’eccessiva velocità della rotazione che per legge - indica - non dovrebbe superare i 7 km «. Limite facilmente superabile «per la mancanza di un freno - denuncia - che aggiunge il rischio che i bambini possano essere sbalzati fuori mentre l’attrezzo è in movimento». Tante, dunque, le sollecitazioni della cittadinanza «finora inascoltate dal Comune - critica Brighi - sui giochi inclusivi. Talmente inclusivi che sembra non accettarli più nessuno».