Cesena, dal Governo 1,8 milioni per l’archivio diocesano

Cesena

Un contributo da 1,8 milioni di euro. È quello ottenuto dalla diocesi di Cesena Sarsina da parte della presidenza del Consiglio dei ministri e che consentirà di realizzare il progetto di ristrutturazione e restauro dell’ex falegnameria di palazzo Ghini che diventerà sede dell’archivio storico e della biblioteca della diocesi. Si tratta di un progetto che la diocesi ha pensato per la prima volta quasi 25 anni fa. «Abbiamo provato più volte a ottenere un finanziamento per realizzarlo da parte del Governo – ha raccontato don Ernesto Giorgi, vicario episcopale per l’economia – ma ogni volta che sembravamo in dirittura d’arrivo il governo cadeva e dovevamo ricominciare da capo». Non è stato così questa volta: «Grazie anche all’interessamento della deputata Alice Buonguerrieri il progetto è stato valutato degno di finanziamento e a breve saranno espletati tutti gli adempimenti per dare inizio ai lavori», annuncia Giorgi. La stima di don Marco Muratori è di poter avviare entro 3 mesi i lavori, che se tutto fila liscio dureranno circa un anno.

«Il merito è della qualità del progetto – ha sottolineato Buonguerrieri – non nascondo l’orgoglio di aver potuto contribuire facendo da trait d’union tra territorio e governo. Il finanziamento non solo sarà sostanzioso e a copertura dell’intero costo del progetto, ma anche tempestivo nei tempi di erogazione: il 15 giugno il pagamento è stato accettato, questa mattina (ieri per chi legge ndr) è stato emesso il bonifico che eroga il 50% della somma richiesta che quindi presto sarà nella disponibilità della diocesi».

L’edificio da restaurare si trova all’interno della corte di palazzo Ghini e confina con il complesso della Malatestiana. L’intervento prevede la realizzazione al piano terra di una reception, di un locale di deposito e lavorazione dei documenti e dei volumi in arrivo, di una ampia sala di lettura e consultazione, oltre a servizi e locali tecnici. Nell’ala nord-est a tutta altezza sarà collocato il materiale dell’archivio storico diocesano in scaffalature meccanizzate e scorrevoli con ballatoi di camminamento. Nel primo piano dell’ala sud-ovest saranno collocate in quattro sale con scaffalature meccanizzate e scorrevoli i volumi della parte più antica della biblioteca diocesana, quella che viene dal seminario.

Si tratta di un progetto che può contare sull’importante lavoro di censimento del patrimonio della diocesi fatto negli ultimi anni e coordinato da Marino Mengozzi, direttore dell’ufficio diocesano di Arte Sacra. La parte di archivio, oggi ospitato nella chiesa di Santa Cristina, conta documenti per 700 metri lineari di scaffalature. Di questi il più antico è una pergamena nel 1042 sulla fondazione del Capitolo della cattedrale. Qui saranno custoditi anche tutti gli archivi parrocchiali: già dal 2010 infatti, le parrocchie custodiscono solo gli archivi correnti. Sono oltre 30mila, invece, i volumi della biblioteca che negli anni si è arricchita anche dei lasciti dei parroci.

«Questo progetto – ha aggiunto Mengozzi – idealmente sarà una sorta di primo tempo di un progetto che vede come secondo tempo la realizzazione di un nuovo e più grande museo di arte sacra al primo piano nobile di palazzo Ghini», progetto ancora in cerca di finanziamenti.

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