Cesena, da bambina nerd a costruttrice di ponti tra Cina e Romagna con un evento senza precedenti

Da bambina nerd affascinata dagli aspetti più stravaganti della Cina ad adulta impegnata a costruire ponti tra la Romagna e il gigante asiatico. Si può sintetizzare così il cammino fatto dalla cesenate Lucia Gentili, che a 32 anni ha messo in piedi, in sinergia con diverse realtà importanti, un evento senza precedenti in città. In programma domani, da inizio mattina fino a pomeriggio inoltrato, a Cesenalab, in via Martiri della Libertà, 14 C, si chiama “China Business Builder Day”. È pensato principalmente per le piccole e medie imprese, con l’intento di mostrare opportunità sul versante dell’export. Qualificati i relatori, oltre alla stessa Gentili, esperta di social commerce e comunicazione cross-culturale e fondatrice di “China Communication”: tra di loro, anche Geng Xiewei, consigliere economico e commerciale del Consolato della Repubblica Popolare Cinese a Milano.

Dopo una laurea alla Facoltà di Lingue orientali all’università di Urbino, nel 2015 Lucia Gentili ha raggiunto il suo amato Paese asiatico (grazie a un contatto con un ragazzo cinese iscritto a Enologia nel Campus di Cesena) e ha «vissuto per quasi un anno a Suzhou, antica città che i cinesi considerano una delle due più belle della loro terra». Tornata a Cesena - racconta - pur avendo conseguito anche la magistrale in Scienze della comunicazione, sempre ad Urbino, ha trovato poche opportunità. Si è quindi data da fare, «aprendo una partita Iva per lavorare per cooperative sociali, come mediatrice linguistica e culturale, per esempio a scuola o in ospedale o nei centri d’accoglienza». Ma soprattutto insegna la lingua italiana a tanti cinesi che vivono a Cesena e spiega loro «tanti aspetti del nostro modo di vivere e le nostre regole e burocrazia, che per loro sono difficili da capire, come le loro lo sono per noi». Lo fa anche in modi semplici e leggeri, come «creare con mio nonno un tutorial online per mostrare come si gioca a briscola, spiegare il significato di Bella Ciao, che tanti cinesi cantano senza saperne il contenuto, mostrare gli organetti del museo Musicalia a Villa Silvia, fare conoscere golosità tipiche come le colombe del negozio “Parciocal”». Ma il sogno è di fare la stessa cosa anche nel senso inverso, per «avvicinarci a un mondo che spesso vediamo stupidamente come nemico».

Oggi Lucia è un punto di riferimento per i cinesi della zona, anche attraverso i social: su un gruppo locale di quella che è una sorta di loro versione di Instagram, sono ben 1.139 i follower con cui è in contatto.

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