Cesena, cuore di luci in piazza per la Palestina, in cerca di pace sulle note di “Imagine”

Cesena

In piazza un cuore di luci, con al centro la bandiera palestinese. Un cuore costruito da varie realtà locali, a testimoniare una presenza che non si spegne, nemmeno nelle festività.

«Speravamo che fosse finita, ma ancora non lo è»: proprio da questa consapevolezza che è nata ieri pomeriggio la manifestazione per la pace a Gaza promossa dal Collettivo Sankara.

Il gruppo è nato nel 2023 dall’incontro di cittadini che hanno avvertito l’urgenza di prendere posizione di fronte alla guerra nella Striscia di Gaza. «Ci siamo chiesti che cosa fosse giusto fare - spiega Silvia Suzzi, già fondatrice di Cesena per Gaza - e abbiamo scelto di esserci, e rendere visibile il nostro dissenso».

Quella scelta si è rinnovata, in un periodo simbolico come quello natalizio, dopo che il raduno che era stato programmato il 24, alla vigilia, è stato rinviato per maltempo.

«La popolazione è stremata -aggiunge Suzzi - e vogliamo esprimere vicinanza e solidarietà a chi continua a vivere una situazione drammatica».

L’incontro in piazza del Popolo si è aperto sulle note di “Imagine” di John Lennon, colonna sonora di un messaggio di pace che ha fatto da filo conduttore all’intero pomeriggio. A seguire, alcune letture dedicate al coraggio, quello necessario non solo nei conflitti, ma anche per prendere posizione. «Oggi anche solo essere qui richiede coraggio - è stato ricordato - perché non è scontato che la nostra presenza sia gradita a tutti».

Al centro della piazza, un gomitolo di lana rossa è passato di mano in mano tra i partecipanti, simbolo di legame e responsabilità condivisa. Tra i testi letti, gli antichi insegnamenti dei nativi americani di Manitonquat, richiamo a un altro genocidio della storia e alla memoria di un popolo costretto all’espropriazione e all’esilio.

Durante l’incontro è intervenuto anche Leonardo Casetti, dei Partigiani per la Pace di Cesena, che ha denunciato come «l’Italia continui a inviare armi a Israele».

A chiudere la manifestazione è stato Gianluigi Milandri, ribadendo che «essere qui significa ribadire che vogliamo la pace. Non si può restare indifferenti di fronte a quanto accade».

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