Cesena, Cucine Popolari sotto attacco: 40 realtà associative si schierano coi 200 volontari anti-fame

Non si è fatta attendere la reazione del mondo associativo, nelle sue molteplici forme, dal volontariato al terzo settore, dai sindacati ai partiti, agli attacchi sferrati da Fratelli d’Italia contro le Cucine Popolari e il loro legame con Maria Elena Baredi, che cinque anni fa diede impulso alla loro nascita, ben prima di diventare assessora. Ieri, in Consiglio comunale, Marco Casali, capogruppo del partito che fa capo a Giorgia Meloni, e Andrea Imperato, consigliere dello stesso gruppo, hanno accusato la loro avversaria politica di essersi servita delle Cucine Popolari per accrescere i propri voti e hanno negato il valore sociale e solidale dell’esperienza portata avanti da 200 volontari che sfamano una media di quasi 150 persone al giorno, che in gran parte resterebbero altrimenti a digiuno. Si sono subito schierate al fianco delle Cucine Popolari ben 40 realtà associative, sottoscrivendo un documento contro quello che definiscono «il grave e vergognoso attacco sferrato in Consiglio comunale dai consiglieri Marco Casali e Andrea Imperato, esponenti della minoranza di centrodestra, nei confronti delle Cucine Popolari di Cesena». I sentimenti espressi sono di «sdegno e il nostro totale dissenso» e viene spiegato il perché: «Le Cucine Popolari rappresentano da anni un presidio fondamentale di solidarietà, inclusione e giustizia sociale per la nostra città. Grazie al lavoro instancabile di decine di volontarie e volontari, ogni giorno offrono un pasto caldo, ascolto e dignità a chi vive situazioni di disagio o marginalità, contribuendo concretamente alla costruzione di una comunità più coesa e umana. Attaccare un’esperienza come questa, cercando di screditarne il valore sociale con insinuazioni strumentali e pretestuose, significa colpire non solo un progetto virtuoso, ma soprattutto le persone a cui questo servizio è dedicato e con loro tutta città. Esprimiamo quindi il nostro pieno e convinto sostegno al direttivo, ai volontari e alle volontarie delle Cucine Popolari. A loro va la nostra solidarietà e la nostra gratitudine per l’impegno quotidiano, portato avanti con cura, trasparenza e spirito civico. Invitiamo tutte le forze democratiche, le associazioni, i cittadini e le cittadine a respingere ogni tentativo di delegittimazione e a riconoscere pubblicamente il valore sociale, umano e culturale delle Cucine Popolari, che da sempre operano con spirito di servizio, indipendenza e gratuità. Cesena ha bisogno di più solidarietà, non di polemiche strumentali. Di più cura verso chi è in difficoltà, non di retorica divisiva. Le Cucine Popolari sono patrimonio della città. E noi siamo con loro».

I firmatari della lettera sono i seguenti: Anpi Provinciale Forlì Cesena, Anpi Cesena, Anpi Cesenatico, Anpi Rubicone, La Parola, Barcobaleno Forlimpopoli, Amici della Casa di Tavolicci, Arci Romagna Cesena Rimini, associazione Luciano Lama, Centro Pace di Forlì, Cooperativa Equamente, coordinatore del Comitato Cesenate per la Costituzione, comitato NoMegastore di Forlì, Cgil Forlì Cesena, Costituzione e Democrazia Forlí, Europa Verde Forlì Cesena, Federconsumatori Forlì Cesena, Fondamenta-Avs di Cesena, Forlì Città Aperta, Giovani Europeisti Verdi Forlì Cesena, Legambiente Forlì-Cesena, Libera Forlì Cesena, Mani Rosse Antirazziste Forlì, Mediterranea Saving Humans, Movimento 5 Stelle Cesena, Partito Socialista Italiano comprensorio Cesenate, Pd Federazione di Cesena, Pd Unione Comunale, Possibile Forli-Cesena, presidente dell’Università della terza Età, presidio Libera Giuseppe Letizia di Forlimpopoli, presidio Libera Placido Rizzotto di Forlì, Rifondazione Comunista di Forlì, Rifondazione Comunista di Cesena, Sinistra Italiana Forlì Cesena, Sunia Forlì Cesena, Udu Forlì, Unione Giovani di Sinistra (Ugs) Forlì-Cesena, Amici di Casa Insieme, associazione Maratona Alzheimer.

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