È stato un San Valentino d’amore quello che ha visto celebrare, nella serata di lunedì, il primo compleanno delle “Cucine popolari”, in una sala gremitissima. Fiorite da un’idea di Elena Baredi, le “Cucine” in un anno hanno creato un movimento di volontari appassionati, chi in cucina tra i fornelli, chi ad accogliere con il sorriso. Insieme sfornano pasti per un centinaio di persone (da una media di 70 fino a punte di 150), molte delle quali non si potrebbero permettere neppure un pasto; ma allo stesso desco richiamano anche coloro che hanno più possibilità, ed è questa commistione l’ingrediente speciale che fa la differenza di questo ristorante di gusto e umanità, che profuma di attenzione, di cura, che insaporisce le difficoltà del vivere con una cucina artigianale fatta col cuore.
Un atto d’amore
A celebrare il compleanno è arrivata Mariangela Gualtieri nota poeta del Teatro Valdoca cara ai cesenati, socia a sua volta delle “Cucine”. Mariangela ha incantato con un recital di versi e sentimenti legati alla sfera umana più intima ed emozionale parlando di amore, amicizia, gentilezza, perdono. Ad ascoltarla erano presenti anche Carmelina Labruzzo assessora ai servizi sociali, e Carlo Verona assessore alla cultura. «Un anno dopo quel primo pranzo d’amore vogliamo riconfermare il nostro atto d’amore per la nostra città – ha salutato entusiasta Elena Baredi -. Per cercare le parole più giuste abbiamo coinvolto Mariangela Gualtieri che alla vigilia dell’apertura, quando discutevamo su come apparecchiare la sala, venne ad aiutarci. Oggi rinnoviamo quella promessa d’amore». Mariangela, in camicia a quadri gialla e nera, per riuscire a mostrarsi a tutta la sala, è salita su un tavolo che si è trasformato in palcoscenico prima della cena.
Poesia d’amore
Quasi una ventina i testi poetici selezionati da Gualtieri che è andata a pescare da diversi suoi scritti per spettacoli e pubblicazioni nell’arco di una trentina d’anni. A partire da “Se la parola amore” tratti da “Fuoco centrale” titolo pure di uno degli spettacoli degli anni ’90, affresco di grande presa sul pubblico con le musiche dei Bevano est. Da Fuoco centrale anche “Avessi la formula”, “Bello mondo”, poesia questa recitata pure dal cantautore Vasco Brondi in un suo lavoro. Mariangela con la sua voce “lontana” che va in profondità ha fatto ascoltare anche i versi de “Il quotidiano innamoramento”, di “Quando non morivo”, di “Bambina” tutti da “Paesaggio con fratello rotto” uno dei grandi lavori teatrali di Valdoca una trilogia per la regia di Cesare Ronconi. “C’è splendore in ogni cosa, non avere paura, ciao faccia bella, il tuo destino è l’amore, nient’altro”. Dallo stesso lavoro anche “Amore mio”: “Amami ancora un poco con cura, con tempo, con attesa, amami come amano i forti spiriti, senza pretesa, con festa, senza ragionamento. E scusalo questo avere bisogno…”. Altri versi di quest’antologia conquistatrice Mariangela li ha tratti da “Quando non morivo”, come “Il quotidiano innamoramento”, “Alle divinità domestiche” poesia questa legata pure alla cucina. E poi l’hit “Sii dolce con me, sii gentile” da “Bestia di gioia”, e pure “Gatta” di sapore domestico, tratta da “Le giovani parole”; fino a commuovere con “Perdonate la mia disattenzione”. «Grazie a questo luogo - ha concluso Mariangela – che è una delle cose più belle che sono successe nella città, dove si coltiva la pace in un momento così difficile», e ha citato Simone Veil quando invita a coltivare le virtù contrarie alla guerra. Applausi, abbracci e via al gran buffet d’amore.