Il Palazzo del Ridotto si prepara a finire sotto i ferri, da una parte per realizzare una nuova scala di collegamento che consenta nuovamente di accedere alla terrazza superiore, che attualmente si può raggiungere solo usando una piattaforma elevatrice, e dall’altra parte per eseguire lavori di restauro e consolidamento della quattrocentesca torre campanaria. Questi ultimi interventi sono necessari anche per motivi di sicurezza, visto che è stata rilevata «una crepa all’intradosso della volta a ogiva». Nei giorni scorsi, il Comune ha chiamato al capezzale di uno degli edifici simbolo della città, nel cuore del centro storico, uno studio di Monza, che è stato incaricato di occuparsi della «diagnostica di verifica» e di «redigere un progetto strutturale». È un’operazione complessa, che richiede competenze di professionisti specializzati nel settore del restauro e consolidamento edilizio di strutture antiche e perciò si è deciso di rivolgersi all’ingegnere Lorenzo Jurina, che ha una comprovata esperienza, nell’ambito di un team di ingegneri e architetti che porta il nome suo e di Radaelli. Entro il mese di ottobre dell’anno prossimo dovrà consegnare il documento tecnico completo indispensabile per potersi mettere al lavoro in sicurezza e con un piano dettagliato di opere da realizzare. Il compenso pattuito per questo lavoro preliminare è di circa 43mila euro.
I lavori previsti, che dovrebbero essere ultimati a fine 2026 (ma a questo punto, non può essere escluso uno slittamento a inizio 2027) consistono nel ripristino della copertura con fissaggio dei coppi, posa dell’impermeabilizzazione, sistemazione delle lattonerie delle due falde e sistemazione della copertura e accessibilità della torre campanaria, compresi gli apprestamenti di sicurezza necessari. Il tutto per una spesa stimata in 262mila euro.
Oggi il Palazzo del Ridotto ospita una galleria d’arte comunale e il bar Babbi al piano terra e al piano superiore la sala conferenze “Sigfrido Sozzi” con 150 posti.