Cesena, confronto serrato al quartiere Ravennate con Lattuca e Priolo

Cesena

A tre mesi esatti dall’ultimo incontro, martedì sera è tornato a riunirsi in assemblea il quartiere Ravennate per dibattere di ricostruzione e risarcimenti nella seconda fase post-alluvione. Un momento di confronto che si è aperto con l’intervento della vicepresidente della Regione Emilia-Romagna Irene Priolo, che ha aggiornato i cittadini sugli interventi effettuati e sulla formulazione dei Piani Speciali, pronti entro marzo.

«Il lavoro di questa seconda fase sarà lungo e impegnativo, gli effetti non si vedranno dall’oggi al domani, serve tempo, vista l’ampissima area colpita. Come prima novità vorrei tranquilizzarvi sulla questione fiume: gli interventi imminenti nelle aree individuate come pericolose, sono già stati eseguiti al 100%. Dobbiamo però essere pronti e minimizzare i danni nel caso in futuro capiti nuovamente. Per questo stiamo realizzando i Piani Speciali, sia dal punto di vista degli interventi, sia dal punto di vista legislativo, che ci possano garantire certe operazioni e risarcimenti. Una prima idea sarebbe quella di dare maggior respiro ai fiumi e poter realizzare interventi come quello dell’allagamento controllato: per fare queste operazioni sono necessarie aree lontane dalle abitazioni. Un altro punto importante è quello sulle politiche agricole: dobbiamo mettere in sicurezza la montagna perché la pianura in questo disastro è stata vittima del sovralluvionamento».

Priolo ha poi proseguito parlando di fondi economici e risarcimenti. «Per la ricostruzione - ha detto - abbiamo stimato che ne serviranno almeno 4,5 miliardi, ma a disposizione al momento ce ne sono solamente 2,5. Il vero problema ad oggi però rimane la mancanza di tecnici per le perizie e le risorse umane nei tanti cantieri. I periti che cercheranno di stimare il danno seguiranno dei tetti massimi per ogni vano, visto che molti degli oggetti sono stati già buttati senza essere periziati. Dal punto di vista dei risarcimenti, da ieri la piattaforma Sfinge permette ai comuni di processare le domande caricate dai cittadini (prima fase dell’iter verso l’effettivo risarcimento, ndr). Nei nostri Piani abbiamo pensato anche al bando delle auto, aperto fino alla fine del 2024».

Prima che si accendesse l’assemblea, è intervenuto il sindaco Enzo Lattuca. «C’è ancora tanto da lavorare, ma in questi tre mesi passati dall’ultimo incontro, diverse situazioni sono state messe a fuoco. La cosa importante è che ognuno non guardi solamente lo spazio dietro casa propria, perché per queste situazioni gli interventi si basano su altri criteri».

Il momento di confronto si è acceso all’inizio dello spazio domande, quando l’Amministrazione è stata attaccata e accusata genericamente di non aver ancora fatto nulla. Attacchi che Lattuca e Priolo sono riusciti a smentire mostrando gli interventi fatti e garantendo per gli interventi futuri. A qualcuno questo però non è bastato e ha lasciato l’assemblea in anticipo sbattendo nervosamente la porta. Le principali domande hanno riguardato gli interventi post-alluvione fatti fino ad oggi, le regole per le perizie di privati e attività per ottenere i ristori, le novità per i comuni riguardo la piattaforma Sfinge. «Per dormire tranquilli è necessario che gli interventi primari siano eseguiti nelle zone critiche a monte del fiume, e di questo se n’è già occupata la Regione», è intervenuto il sindaco, che ha chiarito anche che i 750 euro a copertura del costo delle perizie stanziati dal Dipartimento di Protezione Civile sono in più rispetto ai 5.000 euro previsti dal contributo di immediato sostegno. «Ogni caso è molto specifico e per questo vi consigliamo di rivolgervi allo Sportello Alluvione al o547.356227», ha aggiunto. «La piattaforma al momento non prevede una data di scadenza per l’inserimento delle perizie e una volta processate le domande da parte del comune, non ci saranno ulteriori sopralluoghi. Riguardo le perizie delle aziende, le associazioni di categoria si sono mobilitate fin dall’inizio per trovare tecnici di qualità», conclude Matteo Gaggi, dirigente settore Sviluppo Economico del Comune di Cesena.

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