Cesena, collaborazioni tra Romagna e Cina: regna l’intelligenza artificiale

Cesena

La Cina non è poi così lontana come si pensa e lo si è visto nell’evento tenutosi ieri a “Cesena Lab”, il “China Business Builder Day”, organizzato dal Centro studi Eurasia e Mediterraneo e da “China communication-Cesem” di Lucia Gentili. Assieme a diversi relatori del settore, è intervenuto Geng Xiewei, consigliere economico e commerciale del Consolato della Repubblica popolare cinese a Milano. L’alto funzionario, in occasione del 50° anniversario delle relazioni diplomatiche tra Cina ed Europa, nel suo discorso, rigorosamente nella sua lingua con traduttore al seguito, ha sottolineato la vicinanza fra la Repubblica Popolare Cinese e l’Italia. Le sue riflessioni si sono concentrate soprattutto sull’intelligenza artificiale nella sua applicazione commerciale. È un tema molto caro al Governo cinese e legato alla governance digitale globale, su cui di recente il presidente Xi Jinping ha presentato un piano d’azione con l’obiettivo di plasmare la governance della Ia a livello mondiale.

Il Consolato cinese

«Nell’ultimo mezzo secolo - ha esordito Geng Xiewei - la cooperazione tra Cina ed Ue è passata da umili origini a nuovi traguardi. Nell’ultimo anno i governi cinese ed italiano hanno rafforzato il dialogo economico e commerciale, gli scambi e la cooperazione in tutti i settori, tanto che lo scorso anno il commercio bilaterale tra Cina ed Italia ha superato i 72 miliardi di dollari». Ma Geng ha sottolineato come sia nel flusso transfrontaliero di dati e nel commercio digitale il futuro. «Nel primo semestre di quest’anno le importazioni ed esportazioni di servizi digitali in Cina hanno raggiunto 1,5 trilioni di yuan (180 miliardi di euro), mentre l’e-commerce ha raggiunto i 1,3 trilioni di yuan, entrambi nuovi record storici. Ma sono i dati invisibili che circolano rapidamente tra industrie, settori e regioni a rimodellare le strutture industriali globali. Ecco perché solo garantendo un flusso ed un utilizzo dei dati in maniera regolamentata ed equa possiamo potenziare la crescita dell’economia globale. Alcuni Stati politicizzano, strumentalizzano e utilizzano come arma le questioni tecnologiche ed economiche, ostacolando così lo sviluppo e la cooperazione digitale a livello globale. Come seconda economia al mondo, la Cina ha messo a disposizione la sua saggezza e le sue soluzioni sulla governance globale. Da qui la “Global governance initiative” del presidente Xi Jimping, volta a riformare e migliorare la governance globale sostenendo il multilateralismo e la condivisione di benefici. Gli affari globali devono essere discussi collettivamente, i sistemi di governance costruiti in modo collaborativo e i risultati condivisi equamente. L’unilateralismo deve essere respinto». Infine, il rappresentante del Consolato cinese ha riaffermato la volontà del suo paese di rafforzare la cooperazione fra Cina, Ue ed Italia «nei settori dell’economia digitale, dell’intelligenza artificiale e in altri campi. La cooperazione fra imprese dei due Paesi ha portato a risultati notevoli. Il gruppo Ferretti ne è un esempio».

L’azienda Ferretti

Venendo proprio a quest’ultimo, Andrea Brasini, responsabile risorse umane dell’impresa che ha a Forlì il suo regno produttivo e dal 2012 è controllata da un colosso cinese, ha sottolineato come il successo di quest’azienda multiculturale stia nello «stimolare continuamente i clienti con nuovi modelli. Oggi ci si sta spostando verso imbarcazioni più grandi. Quelle più piccole soffrono, ma noi ci stiamo muovendo verso gli ibridi, con scafi nuovi più performanti, dando molto spazio alla customizzazione del cliente. Abbiano il vantaggio di avere talenti italiani nel design. Dobbiamo essere bravi a trattenere questi talenti nelle nostre aziende».

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