Cesena, cinque gruppi antirazzisti alla carica: «Aggressione contro tre ragazzi, non rissa. Si chiuda CasaPound»

«La sede neofascista di CasaPound “La Diavolessa” deve essere chiusa, perché rappresenta un problema per la gestione dell’ordine pubblico in città». È uno dei due messaggi diffusi all’indomani della manifestazione antirazzista in piazza della Libertà da cinque delle realtà che si sono unite al grido d’allarme lanciato da tre ragazzi, due dei quali di colore, che hanno denunciato di essere stati aggrediti davanti a quel locale in Corte Dandini. Sono “Spazio Caracol”, “Mediterranea Saving Humans Forlì-Cesena”, “Non una di meno Rimini”, “Casa Madiba Network” e “Forlì Città Aperta”.

«CasaPound va chiusa»

Per fare capire il perché della loro richiesta, riportano le parole dette in piazza da uno dei tre amici, nato in Togo da genitori del Benin: «Mi hanno chiesto perché io, persona nera, sia passato proprio dalla corte Dandini. Ma davvero mi devo porre il problema di quale sia la strada più sicura da percorrere?». I firmatari dell’appello diffuso ieri scrivono: «La sicurezza dei e delle cesenati è un compito di cui si devono far carico le istituzioni di questa città, a partire dalle rappresentanze di ogni schieramento partitico, di sinistra ma anche di destra. Per questo chiediamo una disponibilità trasversale ad avviare un processo finalizzato alla chiusura di quella sede».

«Aggressione razzista, non rissa»

La seconda posizione condivisa che tengono a esprimere pubblicamente riguarda gli specifici fatti avvenuti venerdì 29 agosto: «Si configurano come un’aggressione di matrice razzista e non come una “rissa” qualsiasi. A prescindere da quale sarà l’iter giudiziario, la nostra solidarietà verso le tre persone aggredite è totale. Non c’è spazio qui per i “sì, ma se” o per i “ma però”. Non abbiamo bisogno di sentenze per riconoscere quello che è evidente. Se, dopo esser state messe contro il muro dal branco, le persone aggredite hanno reagito lo hanno fatto per il sacrosanto diritto di autodifesa».

«Problema di tutti, è solo l’inizio»

Infine, i cinque gruppi antirazzisti fanno una riflessione più generale: «Quattrocento persone ieri hanno offerto alle tre persone aggredite il loro supporto, riconoscendo che sarebbe potuto capitare a ognuno e ognuna di noi. Questa piazza non è però non un punto di arrivo, bensì la prima tappa di un percorso che continuerà a gettare semi per e con una comunità antirazzista e antifascista. Ora dobbiamo puntare a essere molti di più. Questa questione non riguarda le tre persone aggredite, non riguarda CasaPound e non riguarda neanche solo 400 persone in una piazza: questa questione riguarda tutta Cesena e tutta la Romagna».

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