Cesena chiama Houston: Onit sbarca negli Stati Uniti - Gallery

Cesena

«La soluzione non la trovi fissando un muro, ma cercando fuori dove hai sempre guardato». C’è il fondato dubbio che in un film culto come “A beautiful mind” non si pensasse a Cesena. Allo stesso tempo, è innegabile che in casa Onit non si sia mai fissato il muro, scegliendo di alzare lo sguardo fino a oltre Oceano.

La digital company cesenate sta per festeggiare i primi 25 anni e per farlo ha preso una lunga rincorsa fino ad un salto negli Stati Uniti.

La startup Usa

Nata nel 2001 con 8 dipendenti, oggi Onit è una squadra di circa 300 elementi tra dipendenti e (in minima parte) collaboratori. Oltre alla sede centrale di Cesena, ha sedi a Bologna, Milano, Roma e da pochi giorni a Houston è nata Onit Us. «Noi affrontiamo diverse tematiche - dice Fabio Piraccini, ceo e tra i fondatori di Onit - come la sanità e l’intelligenza artificiale e negli ultimi anni abbiamo curato molto l’area della logistica. In particolare, il nostro progetto consente di tracciare l’utilizzo dei carrelli nelle fabbriche, sia indoor che outdoor. Grazie a un sistema di telecamere basato su computer vision e intelligenza artificiale, abbiamo inventato un sistema che rende più efficiente e sicuro il lavoro dei carrellisti. Sei anni fa abbiamo acquisito una piccola startup americana, iniziando a sviluppare questo ambito, con richieste in Italia e all’estero. Abbiamo curato un progetto importante in Thailandia, riscontrando grande interesse anche nel mercato Usa: quindi abbiamo deciso di aprire Onit Us».

Da Cesena a Houston

Onit Us ha sede a Houston e l’atto di nascita risale alla scorsa settimana. «Volevamo conoscere le dinamiche del mercato americano - continua Piraccini - dandoci tre anni di tempo per valutare l’investimento».

Il gruppo Onit detiene il 64% di Onit Us; il restante 36% appartiene a soci di minoranza, tra cui Matt Shenton, l’amministratore delegato. «Shenton aveva iniziato a collaborare con noi nel corso dei nostri primi progetti con gli Usa, ha già una buona esperienza nel settore e ha aderito con entusiasmo. Noi siamo il vendor della soluzione, mentre la società americana cura il delivery».

Una storia di successo

Onit ha coltivato più aree business con una presenza importante nella sanità: «Siamo il principale fornitore in Italia di soluzioni di vaccinazione - riparte Piraccini - circa il 70 per cento delle Asl italiane utilizza la nostra piattaforma per gestire le vaccinazioni. In più seguiamo il mondo della cybersicurezza e dell’intelligenza artificiale, su cui investiamo molto da anni».

La visione

Piraccini è stato uno dei fondatori di Onit: ripensando al 2001, ora è dove si immaginava? «C’era l’ambizione di fare qualcosa di importante, quello sì. Pensare sempre a come migliorare rispetto al giorno prima è stata la molla per crescere».

Visto che chi lavora nella tecnologia guarda sempre al futuro, come si immagina Onit nel 2035? «Oggi è diventato difficile rispondere. Se 5-6 anni fa si poteva avere una visione di mercato o di profili, ora tutto è una scoperta continua: con l’impatto dell’intelligenza artificiale, è davvero dura immaginare a lunga scadenza come saremo. L’unico aspetto su cui possiamo concentrarci è non fermarci mai su quello che abbiamo fatto fino a ieri, perché i tempi cambiano e dobbiamo essere pronti a cambiare anche noi. Alla fine, la vera sfida che ci attende è questa».

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