Cesena, capoluogo, ecco i tutti i vantaggi VIDEO


Essere o non essere riconosciuti capoluogo è una questione di sostanza e non solo di forma. Quando il sindaco di Cesena il 10 luglio scorso ha lanciato questo obiettivo per la città, introducendolo nel suo Documento unico di programmazione, lo aveva messo in chiaro da subito. Quella che ci si apprestava a fare non era (solo) una battaglia di principio, ma un percorso dalle ricadute concrete per la città. Ricadute che si misurano in rimpianti se si guarda al passato e in opportunità da cogliere e potenzialmente da costruire per il futuro.
Orgoglio e dignità
“C’è un tema di orgoglio, di dignità, di riconoscimento dello status della città - ha commentato il sindaco Enzo Lattuca a Rainwes 24 - ma ci sono tante conseguenze concrete: se Cesena fosse stata già riconosciuta come co-capoluogo di Provincia, insieme a Forlì, qualche anno fa, avremmo ancora il Tribunale, che invece nel frattempo è stato chiuso, e soprattutto avremmo avuto tra i 13 e i 15 milioni di euro di finanziamenti in più nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. I bandi riservati alle città capoluogo sono tanti e molteplici sono le opportunità per migliorare le scuole, gli spazi pubblici, e per portare avanti altri progetti strategici. Penso anche al comparto sicurezza: Cesena è una città di circa 97 mila abitanti, è la 50esima città in Italia per numero di abitanti, la gran parte dei capoluoghi di Provincia hanno meno abitanti di Cesena. La nostra è una provincia “bicefala” nel senso che i 400 mila abitanti sono suddivisi perfettamente nei due comprensori e quello di Cesena è addirittura superiore a quello forlivese. Essere riconosciuti come capoluogo significa inoltre essere riconosciuti da tutte le Amministrazioni dello Stato con un’attenzione particolare al tema della sicurezza. Questi sono solo alcuni esempi, le conseguenze positive le scopriremo. Non è solo una questione simbolica”.
Poi un riferimento all’alluvione di maggio. “Quella del 30 gennaio, che è il giorno esatto dell’entrata in vigore del Decreto, è per noi una data storica. Non organizzeremo festeggiamenti particolari perché siamo una città reduce, da qualche mese, di una terribile alluvione. Per i successi sportivi aspetteremo il raggiungimento di traguardi sportivi della nostra squadra di calcio, e continueremo ad impegnarci per far ripartire al completo la nostra città. Lo faremo con ancora più orgoglio, consapevoli che questa condizione di capoluogo se la sono conquistata i cesenati anche per la prova che hanno dato nelle settimane più difficili e terribili dell’alluvione del maggio scorso”.
Le occasioni perse
Tra le occasioni perse, ci sono tutti quei bandi che erogavano fondi ma il cui accesso era precluso alle città che non sono capoluogo. «Solo negli ultimi 3 anni, quindi facendo riferimento all’epoca Pnrr, Cesena è rimasta esclusa da 13 milioni di euro di finanziamenti», ha fatto notare il sindaco Lattuca. Questo non significa che quei soldi Cesena li avrebbe certamente ottenuti (sono infatti riferiti tutti a bandi a cui andavano candidati progetti che avrebbero poi dovuto ottenere consensi), ma c’è un caso che più di altri lascia l’amaro in bocca ed è quello della linea di finanziamento a cui Cesena ha candidato il progetto di riqualificazione della zona Stazione. Un progetto ambizioso che include la realizzazione della nuova autostazione e della rigenerazione di quella attuale e della aree circostanti. Per quel progetto Cesena ha ottenuto il massimo finanziamento a cui poteva ambire, cioè 10 milioni di euro. Le città capoluogo potevano però arrivare a 20 milioni di euro. Il nuovo status amplia quindi il ventaglio delle possibilità per Cesena per ottenere finanziamenti.
L’addio al tribunale
A proposito di occasioni perse, se si va indietro di qualche anno a tanti cesenati torna in mente la questione della sede distaccata del tribunale di Forlì a Cesena. Quando cominciò a prospettarsi la chiusura ci furono proteste e manifestazioni di piazza che non bastarono a scongiurare quello scenario e oggi in quell’edificio c’è la sede del Comando della Polizia locale. Urbino che si trovava in una situazione simile riuscì invece ad impedire la chiusura della sede distaccata facendo leva il suo essere co-capoluogo di provincia e ottenendo in sede di quella battaglia un primo importante riconoscimento di questo status dalla Corte costituzionale. L’aver finalmente ottenuto riconoscimento di città capoluogo di provincia invertirà la rotta, anche se il tribunale ormai rimarrà dov’è senza sedi distaccate, salvo sorprese.
Più sicurezza
Dove invece sembra esserci un margine più ampio di manovra è sul fronte della sicurezza. Intanto la Polizia locale viene riconosciuta a tutti gli effetti come corpo, definizione che altrimenti valeva solo se si considerava Cesena con Mercato Saraceno e Montiano e che era comunque soggetta a interpretazioni. Ma è soprattutto nella previsione di agenti della Polizia di Stato e di Carabinieri che si potrebbe costruire un miglioramento. Non scatta nessun automatismo, lo ha sottolineato più volte Lattuca, ma c’è il fatto che Cesena a breve inaugurerà la nuova Caserma dei Carabinieri, mentre è attivo il cantiere per realizzare il nuovo commissariato al Caps. «Luoghi più idonei uniti al fatto che oggi siamo a tutti gli effetti capoluogo, potrebbero influire positivamente in questo senso». Nulla di scontato, ma solide basi di partenza per aprire un ragionamento.